Gli ex Enrico VIII giungono alfine a realizzare un cd, e lo fanno dopo l'ennesimo cambio di nome ed un, più decisivo in tal senso, cambio di direzione musicale. La componente Prog del gruppo si è ridotta al lumicino e si è spostata, se vogliamo, dall'area Dream Theater e dintorni a lande più vicine ai Queensrÿche. Il vocalist in effetti sembra voler imitare a più riprese i vocalizzi di Geoff Tate, ma tutta l'atmosfera generale ci porta in questa direzione, fortunatamente, almeno questo, non riferita agli ultimi lavori del gruppo di Seattle. Se imitar si deve, che lo si faccia almeno bene e con gusto! Gli N8 su questo non ci deludono: l'album è interessante, ben suonato e ricco di spunti e giochi armonici validi. Non si può parlare di nuovo miracolo del metal nostrano (come ho letto), ma può andar bene così.