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NARANJA MECANICA 1993-1995 Luna Negra 2001 (Musea 2004) CUB

Cominciamo così: questo cd non è brutto ma non è un capolavoro.
Questa raccolta è praticamente un insieme di brani registrati dal vivo a La casa de la Americas a l’Avana nel 1995 più due brani composti nel 1993 prodotti dalla messicana Luna Negra e ristampati dalla Musea. E in questo caso a mio modesto parere la registrazione dal vivo penalizza e non poco la riuscita di questo lavoro. I brani non sono per niente brutti e, a parte uno da 8 minuti e mezzo, tutti sono abbastanza corti.
Si sente che ai Naranja Mecanica piacciono molto i Jethro Tull, i Camel, la PFM e la musica locale.
Il flauto di Manuel Clua è l’elemento predominante dei 12 brani che compongono questa raccolta, e i brani più acustici più vicini a certe atmosfere alla "Songs from the Wood" sono i più riusciti.
Molto bravo anche Igor Urquiza alla chitarra soprattutto nella versione acustica.
Il leader del gruppo però non è il bravo Manuel né Igor ma Alejandro del Valle che suona bene il piano ma purtroppo pensa che scrivere un testo significhi anche poterlo cantare. Spero che le lacune nel cantato siano dovute alla registrazione dal vivo perchè brani veramente carini come "Denudo" vengono un po' rovinati dal cantato e dai coretti tipo fine serata in fraschetta ad Ariccia, con boccione da due litri di Romanella bianca frizzante annesso.
In "Crònica de la cobardìa" il cantante sembra veramente che abbia bevuto.
"En la fiesta" è forse il brano più carino dovuto anche al fatto che alla voce come ospite c’è un certo Abel O. Perez che forse era l’unico che dopo le registrazioni poteva prendere la macchina tranquillamente e accompagnare tutti gli altri componenti a casa senza il rischio di perdere punti patente in caso di etilometro.
I 2 brani registrati nel 1993 sono forse i più belli e riusciti, questo mi porta a pensare che quel giorno del 1995 sia stata solo una serata sfortunata per il buon Alejandro.
"La rueda della fortuna" è molto divertente e suonata anche bene.
"La ciudad jardin" è tutto strumentale quindi c’è poca possibilità di far danni.
Concludendo:
questi Naranja Mecanica non sono male, per niente. Se Alejandro decidesse (o avesse deciso in quel tempo) di dedicarsi al piano e basta sarebbe (o sarebbe stata) forse la soluzione ideale perché le qualità nel gruppo ci sono.

 

Antonio Piacentini

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