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NAVE Segredos do chão autoprod. 2007 BRA

A dieci anni di distanza dal debutto discografico autointitolato, torna a farsi sentire il gruppo brasiliano, che lascia il cantato in inglese per abbandonarsi ad un romantico prog sinfonico dai chiari accenti sudamericani, con ammiccanti e languide parti vocali in madrelingua. La band iniziò la sua carriera nel lontano 1990 come cover band di Yes e King Crimson, influenze queste che si possono ancora ritrovare, seppure in maniera vaga, nella musica del gruppo, soprattutto per quanto riguarda gli Yes. Il risultato che possiamo apprezzare in questo album è un prog romantico di delicata fattura, dominato da accenti tipicamente brasiliani, soprattutto per quello che riguarda le belle parti vocali (interpretate da Roger Troyjo), traboccanti di melodia e di influenze legate alla musica popular brasileira. Un bellissimo esempio è dato dall'elegante "Águas Claras", dominata da atmosfere tenui, solcate da un morbido piano elettrico ed una sognante chitarra acustica, e valorizzata dalla voce vellutata di Roger che canta in uno stile in cui si intrecciano accenti brasiliani e cadenze soft jazz. Bellissimi riferimenti li possiamo riconoscere proprio nell'ambito della musica romantica e sinfonica brasiliana, e in prima istanza penso ai Sagrado e in misura minore agli O Terço, dei quali è presente, in qualità di ospite, il tastierista Alex Bessa. Tutte le canzoni sono romantiche e soffuse, con arrangiamenti delicati ed un ruolo dominante giocato dal bellissimo cantato, piacevolmente carezzevole. Qualche riferimento delicato lo possiamo riconoscere anche riguardo la PFM, come ad esempio nelle graziose parti di Moog di "Sobrevôo". Raffinatissime sono le parti di chitarra portoghese, uno strumento bellissimo dalla cassa piriforme, simile a quella del liuto, che classicamente viene utilizzato per il fado e che contribuisce a conferire a queste composizioni un sapore squisitamente tradizionale. L'atmosfera dominante è quella di una romantica malinconia che non abbandona mai l'ascoltatore e che lo culla fino all'ultima nota dell'ultima traccia. Le parti strumentali sono sempre tenui, con basso in evidenza e talvolta con graziosi inserti pianistici. Non stiamo in sostanza parlando dell'ultimo ritrovato del prog ma senza dubbio possiamo apprezzare la grazia di questo CD, semplice ma incredibilmente piacevole, che sicuramente farà la gioia di chi si lascia ancora commuovere dal prog melodico e romantico, arte questa in cui i sudamericani sono spesso maestri.

 

Jessica Attene

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NAVE Nave 1997 

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