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OPUS EST Opus 1 autoprod 1983 (Musea 2003) SVE

Bizzarra opera di ristampa che recupera dalla polvere l'unico album (al quale sono state aggiunte 3 bonus tracks) di questa band svedese, originariamente dato alle stampe con mezzi alquanto artigianali e con una tiratura di appena 500 esemplari. L'album ovviamente soffre molto per la precarietà delle condizioni che hanno visto la sua nascita, la qualità sonora è comunque sufficientemente accettabile. La musica è un hard rock progressive molto grezzo e senza dubbio spontaneo, in cui le tastiere, suonate dal giovanissimo Leif Olofsson (appena 14enne quando nel 1979 si unì alla band) ricoprono un umile ruolo di accompagnamento. L'aspetto più interessante riguarda la particolare performance vocale di Håkan Nilsson, la cui voce ricorda nel timbro e nell'espressività quella del più noto Peter Hammill e, col senno del poi, non possiamo fare a meno di notare l'impressionante somiglianza con Stu Nicholson. Per il resto le composizioni hanno una struttura molto semplice e compatta, spontanea negli arrangiamenti e di notevole impatto. Ben 8 canzoni hanno come testo le composizioni del poeta Wystan H. Auden, che vengono interpretate con grande teatralità. L'album è nel complesso molto omogeneo dal punto di vista stilistico, e forse fin troppo ripetitivo, ma il suo fascino risiede paradossalmente nell'inesperienza del gruppo, non inserito nel mercato musicale dell'epoca e di conseguenza portato ad un approccio istintivo e naïf alla musica. Il gruppo si sciolse poco dopo la pubblicazione del disco in esame. Il bassista Kent Olofsson insegna attualmente all'Accademia di musica di Malmö e si dedica alla musica contemporanea.

 

Jessica Attene

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