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ORPHANED LAND Mabool - The story of the Three Sons of Seven Century Media 2004 ISR

Fra le tante bands che hanno movimentato la scena heavy dello scorso decennio, gli israeliani Orphaned Land sono stati forse il gruppo più stravagante ed originale. Nel giro di due dischi, pubblicati fra il 1994 ed il 1996 per l'etichetta francese Holy Records, il gruppo guidato dal cantante Kobi Farhi e dal chitarrista Yossi Sasi ha scritto alcune pagine musicali davvero singolari, una sorta di commistione fra un death metal non esasperato, dai tratti gotici e sinfonici, ed il folklore musicale tradizionale israeliano e mediorientale; un crossover di stili piuttosto ardito, forse pretenzioso, ma decisamente appassionante e coinvolgente, soprattutto nel loro secondo cd, El Norra Alila. Dopo un lungo silenzio durato un bel pò di anni dovuto ad una serie di problemi incontrastabili (e facilmente immaginabili...), gli Orphaned Land sono ritornati, rinvigoriti anche da un contratto con una label potente come la Century Media. "Mabool" è un concept allegorico in parte ispirato dal libro della Genesi (il diluvio universale) suddiviso in dodici brani, ognuno dei quali racchiude in se diverse aperture stilistiche: se l'hard'n'heavy è rappresentato in ogni suo sottogenere, dal metal più violento sino ad arrivare ad aperture prog-metal alla Pain Of Salvation, la musica folkloristica (con tanto di canti tradizionali e strumentazione etnica) riveste un'importanza fondamentale in quasi ogni brani. Rispetto al passato la musica degli Orphaned Land ha forse perso una parte della sua oscurità a favore di una ricerca melodica più armoniosa ed immediata, mentre sul piano tecnico-strumentale si riscontra una certa maturità ed equilibrio nelle parti strumentali. Forse Mabool non rappresenta il capolavoro della band, sicuramente chi è alla ricerca di un ascolto fuori dagli schemi consueti dovrebbe prestargli la dovuta attenzione... magari nell'edizione limitata con bonus cd, comprendente un bel concerto unplugged del gruppo registrato nel 2002 a Tel-Aviv.

 

Giovanni Carta

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