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ORNE The conjuration by the fire Black Widow Records 2006 FIN

E’ incredibile come la Finlandia si continui a confermare terra di grande qualità in ambito prog. La cosa bella è che non si denota un filone ben preciso, un sound che accomuna tutte le ottime band che negli ultimi anni hanno fatto parlare di sé. Si è spaziato un po’ ovunque dalla classe cristallina ed eterogenea dei Groovector al suono R.I.O. degli Alamaailman Vasarat, dal folk-rock degli Scarlet Thread alle reminiscenze quasi canterburiane degli Uzva, alla ricerca personale dei Moon Fog Prophet, tra VdGG, psichedelia e folk, fino al classico rock sinfonico di Overhead e Khatsaturjan; senza dimenticare, poi, la via psichedelica dei Giant Hogweed Orchestra, il jazz-rock dei Mist Season, la scia post-rock dei Magyar Posse e le reminiscenze floydiane dei Project.
Quale altro territorio può andare ad esplorare un gruppo all’esordio? Gli Orne provano a puntare su un progressive oscuro, dai forti connotati gotici e dark, che tuttavia non perde mai di vista trame classicheggianti e spinte hard-rock. Non è un caso che il disco di debutto, intitolato “The conjuration by the fire” sia stato pubblicato dalla Black Widow, visto che siamo non distanti da certe sonorità che spesso ispirano gli appartenenti a quest’etichetta, tra richiami ai vari Van der Graaf Generator, Black Sabbath, Comus, High Tide, Atomic Rooster, Balletto di Bronzo, ecc.
In sette brani finemente composti, gli Orne mostrano le loro idee con una proposta innanzitutto caratterizzata dal dispiego di trame elettroacustiche, con dialoghi tra chitarre elettriche e fiati (sax e flauto) dal fascino incredibile. Il resto è fatto da ritmiche che sembrano quasi creare marce funeree e che contribuiscono fortemente a creare questa atmosfera oscura, malinconica, stracolma di pathos. Particolarmente degni di nota quei momenti in cui si passa da un sound maestoso, possa essere esso accostato a tentazioni sinfoniche o al più classico doom sabbathiano, ad accelerazioni energiche che non fanno perdere minimamente i connotati cupi dell’opera.
Colonna sonora ideale per temi lovecraftiani, per film horror, per riti pagani, per sabba epici, “The conjuration by the fire” è esordio già maturo, di cui gli Orne possono essere pienamente soddisfatti.

 

Peppe di Spirito

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