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LAS OREJAS Y LA LENGUA Error Viajero Inmovil 2003 ARG

Dopo il discreto, ma non miracoloso, esordio di qualche anno fa, gli argentini Las Orejas y la Lengua fanno il salto di qualità con quest'ottimo "Error", che si presenta in un'elegante edizione cartonata all'interno della quale troviamo il cd. L'album si compone di dieci brani strumentali, non eccessivamente lunghi, ma strutturati in maniera encomiabile. Si presenta tutt'altro che agevole il compito di definire la musica della band, che sa ben amalgamare i propri punti di riferimento, dallo space-rock alle influenze del rock progressivo italiano, dalle tentazioni jazz-rock della scuola di Canterbury a certe sperimentazioni non lontane da un certo R.I.O. moderno, fino ad ottenere un ammirevole risultato particolarmente omogeneo ed incisivo. I suoni, ben curati, di tastiere, chitarra e flauto ci guidano in un viaggio di 52 minuti estremamente piacevole, in cui a raffinate creazioni melodiche si contrappongono scenari più ricercati che non si addentrano mai in territori esageratamente cerebrali. Alcuni brani finemente arrangiati meritano grande considerazione vista la loro bellezza. Ne è un esempio "Leandra", che comunica malinconia con le sue trame elettroacustiche, guidate da un organo Hammond particolarmente espressivo e con il basso in evidenza non solo per il lavoro ritmico, il tutto un po' in memoria di alcune vecchie soluzioni psichedeliche tipiche della West Coast. Ma come non citare i ritmi cadenzati ed il flauto ipnotico del seducente space-rock di "Veronica G." o le suggestive atmosfere rarefatte, guidate da delicati arpeggi chitarristici e scandite dal suono dei rimbalzi di una pallina da ping-pong in "Ahora si, chau"? "Error" è davvero un bel prodotto che merita ascolti ripetuti ed una attenta valutazione che non può che dare esiti positivi. Las Orejas y la Lengua sanno colpire l'ascoltatore con tessuti sonori di sottile rifinitura, mai eccessivamente complessi e mai eccessivamente semplici, nei quali ogni dettaglio è studiato alla perfezione e si propongono come ennesima realtà del mondo del prog da seguire con la dovuta attenzione.

 

Peppe Di Spirito

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