|
PHOENIX |
In umbra marelui urs |
Cat Music |
2000 |
ROM |
|
I Phoenix sono una leggendaria formazione romena che sicuramente sarà ben nota ai cultori del progressive. Attivi fin dagli anni '70, nonostante le difficoltà dovute al regime dittatoriale vigente nel loro paese, riuscirono a realizzare una manciata di ottimi album, tra cui spicca quel "Cantofabule" che va annoverato tra le migliori produzioni dell'Est europeo. Nel 2000 i Phoenix hanno sfornato un nuovo interessante lavoro, intitolato "In umbra marelui urs", che contiene 52 minuti di buona musica, attraverso cui è ripreso il loro sound dei seventies in chiave più moderna. Esemplare, in tal senso, l'incipit "Nesfarsita lupta", brano aggressivo con una tagliente chitarra elettrica che si contrappone all'acustica impegnata nell'accompagnamento ritmico. "Afganistan" risente di influenze orientaleggianti, con melodie non distanti dalle radici musicali indiane. "Numai una" è una delle classiche canzoni dei Phoenix in cui il rock si mescola al folklore dell'Europa orientale, così come "Iovano; Iovanke", canto popolare macedone riarrangiato elegantemente dal leader Nicu Covaci con chitarra acustica e voci. Ma la Fenice ama inserire tali venature folk in un contesto caratterizzato da un sound abbastanza robusto, come evidenziato da "Ora-hora" e "Mesterul manole", dimostrazioni efficaci di tale attitudine. "Balada" è invece un episodio strumentale che, come intuibile dal titolo, si muove su binari più tranquilli, con un tappeto tastieristico che fa da sfondo alle eleganti note di una chitarra vagamente gilmouriana. Siamo ancora vicini alla ballata romantica con "The measure of a man", unico brano cantato in inglese e delicato tassello acustico articolato tra chitarra, voci e viola e con l'elegante pop-rock chitarristico della title-track. Chiudono l'album il veloce rock 'n' roll di "Liber", brano adatto agli on the road movies, e la breve "Ceata II" in cui riemergono le radici dell'Europa orientale caratteristiche del gruppo.
Non meravigliatevi di come anche nella terra di Dracula si riesca a trovare buona musica, è tutto merito della magia, della forza e dell'universalismo del progressive. "In umbra marelui urs" è un bell'album e il mio consiglio è di inserirlo nella lista della spesa, anche se bisogna prima procurarsi lo storico "Cantofabule".
|
Peppe Di Spirito
|