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POOR RICHARD Knees, reins & feet Clockwise Records 1994 USA

Tornano a farsi vivi i POOR RICHARD e stavolta lo fanno con un mini CD della durata di 25' che ha l'obiettivo di farli conoscere ad un pubblico più vasto. Nel frattempo, il gruppo si è spostato alla volta di Chicago nella speranza di suscitare l'attenzione di qualche importante casa discografica. In bocca al lupo da Arlequins! Musicalmente la band percorre una strada simile a quella battuta dai conterranei DISCIPLINE (recensiti su queste pagine) o ECHOLYN, anche se rispetto a questi mostra una minore ricerca del passaggio ad effetto ed una maggiore attenzione alla orecchiabilità delle composizioni. Potremmo dire che i POOR RICHARD rappresentano la via statunitense al progressive commerciabile, così come (ad esempio) gli EGDON HEATH rappresentano quella olandese o i MR. SO & SO quella inglese. E, se devo esser sincero, tra le tre quella dei POOR RICHARD è la strada che preferisco, visto che pur nella sua semplicità (non cercate in questo disco le aperture degli ANGLAGARD) denota originalità ed inventiva. I brani contenuti in questi "Knees, reins & feet" sono piuttosto differenti l'uno dall'altro: alcuni più elaborati in cui le tastiere rivestono un ruolo più importante di quanto non tacessero nel vecchio demo, altri più semplici in cui sembra di trovarsi di fronte, come ebbi modo di dire, ad una sorla di R.E.M. progressivi. Se slessi scrivendo su un altro tipo di rivista probabilmente non avrei difficoltà a consigliare i POOR RICHARD, su queste pagine mi sento però in dovere di far notare che con ogni probabilità per molti di voi questo mini CD non rientrerà esattamente nella definizione di progressive. L'acquisto va dunque suggerito soltanto a coloro che non disdegnano i ritornelli nelle composizioni e i quali non ritengono che progressive debba necessariamente essere sinonimo di lunghi brani infarciti di cambi di tempo. A voi la scelta.

 

Riccardo Maranghi

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