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BILL POHL |
Solid Earth |
Long, Dark Music |
1992 |
USA |
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Il buon Kurt Rongey, giovane fac-totum della Long, Dark Music, ci fa pervenire questo CD di un chitarrista texano di cui ha prodotto l'album d'esordio. A prima vista l'opera può sembrare scarna: otto brani piuttosto brevi e band ridotta all'osso (Bill canta e suona chitarra e basso). La musica proposta dal nostro artista invece si dimostra molto intensa, una vera sorpresa. Essa può senza dubbio essere inserita nel filone degli album alla Allan Holdsworth, a cui per altro si ispira non poco Bill: una fusion con però un tocco in più di sinfonicità che le fa prendere un po' più di vita. Lo ammetto: la fusion di solito non è il mio genere preferito. Questo potrebbe essere forse il pregio maggiore di quest'album: far avvicinare a questa parte del Prog ascoltatori che di solito sono usi ascoltare altro. Si tratta senza dubbio di un rock prevalentemente chitarristico: non ci sono fughe di tastiere (nei soli tre pezzi in cui queste sono presenti esse si limitano a far da sottofondo), né lunghe composizioni ricche di cambi di tempo. Tutto sommato non ci sono neanche rimarcabili assoli di chitarra, e la musica scorre via agevolmente offrendoci di volta in volta panorami emotivi di buon impatto e le rare parti vocali si inseriscono in maniera incisiva nel tessuto strumentale dell'album. Se vi capiterà di imbattervi in questo CD, non abbiate eccessive remore nel farlo vostro.
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Alberto Nucci
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