|
PATERNOSTER |
Paternoster |
CBS |
1972 (Ohrwaschl 1991) |
AUT |
|
Austria 1972, se non l'avessi ascoltato non ci crederei.
Paternoster, un quartetto proveniente dall'underground austriaco, realizzò un capolavoro d'inestimabile valore e mi domando come mai nessuno ne parli più di tanto. Una voce profonda, un organo da chiesa immenso, un suono magico eppur primitivo, solenne eppure scarno. Sicuramente coraggioso se non addirittura unico. Sprazzi di grande psichedelia, musica senza confini e perciò difficilmente collocabile, in ogni caso un altro chiaro esempio del macroscopico errore commesso da tutti coloro che hanno sempre scritto di rock con altisonanza, interessando solo le solite aree culturali.
Vale la pena concentrarsi su queste 7 composizioni che si spingono oltre i Floyd di Barrett ed il primo Battiato, suscitando tensione e piacere. Questo è un disco strepitoso che tocca vette di tensione incredibili in brani come la solenne title-track, in "The Pope is wrong", che non esito a definire terrorismo sonoro, oppure nella finale "Mammoth Opus 0", in cui vengono citati Can e Guru Guru, ma con un risultato assolutamente personale.
Consiglio questa ristampa a tutti ma soprattutto a chi è sempre alla ricerca di sensazioni nuove e capolavori nascosti; concludo con la sicurezza del fatto che la storia del rock dovrebbe essere riscritta.
|
Massimo Gasperini
|