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PANTOMMIND Shade of Fate Lucretia Records 2004 BUL

Primo lavoro di questa band bulgara, realizzato dopo circa 10 anni di attività, tra cambi di formazione e la realizzazione di un demo (Farewell del 1999). Influenzato da certo progressive alla Queensrÿche (per loro stessa ammissione) la musica proposta è sicuramente vicina alle esperienze di gruppi come Dream Theater, Symphony X e Vanden Plas (per nominarne alcuni): un heavy prog molto pomposo e sinfonico. La band si muove bene nell’intricato mondo dell’heavy prog e ci propone qualcosa che può risultare banale alle orecchie di chi questo sotto genere (passatemi il termine) non apprezza, ma posso assicurarvi che nel panorama generale delle band che proliferano oggi, epigoni dei Dream Theater et similia, i Pantommind sicuramente meritano una certa attenzione. In effetti la encomiabile registrazione e produzione, nonché i contenuti musicali di questo “Shade of fate” mi spingono a pensare che, pur essendo una prima prova e quindi soffrendo di certe ingenuità, il cd sia da comprare. Non riesco a scovare una vera nota negativa, ma neppure riesco a d esaltarmi come un bambino di fronte al nuovo gioco perché spesso le soluzioni musicali utilizzate non si possono considerare innovative, ma allo stesso tempo risultano ben congeniate e piacevoli.
In definitiva consiglio questo lavoro a chi ama il genere, in particolar modo i lavori di Symphony X e Vanden Plas.

 

Marco Del Corno

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