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PROJECT Name stolen Mellow Records 2005 FIN

Comincia a diventare troppo facile parlare bene di nuovi talenti provenienti dalla Finlandia. L’aumento esponenziale di gruppi prog meritevoli d’attenzione che hanno le loro radici in questa terra è lampante, basti pensare alle uscite, negli ultimi anni degli ottimi album di Groovector, Moon Fog Prophet, The Giant Hogweed Orchestra, Scarlet Thread, Overhead; tutti artisti pronti a rinverdire i fasti portati avanti trenta anni fa da Haikara e Wigwam. Ed un plauso va pure all’italianissima Mellow Records, etichetta capace di scovare questi promettenti artisti e a lanciare sul mercato le loro belle proposte. Stavolta è il turno dei Project:, ensemble giunto al secondo album, che con “Name Stolen” prova a seguire sentieri davvero particolari. Già, perché non credo siano in molti i gruppi che hanno tentato di miscelare una forte influenza floydiana con ampie spruzzate di rock sinfonico e di folk irlandese. Un mix che può sembrare stranissimo, ma che funziona decisamente bene! Cosa aspettarsi da questo cd? E’ presto detto: atmosfere misteriose e di ampio respiro, richiami ai Pink Floyd, accostamenti di suoni elettrici e acustici che possono anche far venire in mente i grandi Haikara, vagiti post-psichedelici, danze folk a volte tristi, a volte allegre. Dal punto di vista timbrico, le tastiere creano scenari di fondo sempre molto suggestivi, la chitarra ricama nel modo più elegante possibile, i fiati accompagnano alla grande e si lanciano in ottimi solos, le ritmiche sono sempre compassate. Un viaggio di un’ora sincero, sentito, appassionato ed appassionante, vivamente consigliato a tutti. Vogliamo dare fiducia a questi musicisti di grande talento, anche se non sono anglo-americani, non si presentano con un nome altisonante, non copiano i Genesis e non sono pubblicizzati in maniera sfarzosa?

 

Peppe Di Spirito

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