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PARALLEL MIND Colossus adea Unicorn Records 2005 USA

I Parallel Mind sono una di quelle band che quando ascolti la prima volta pensi: “Hey niente male questi!” ed effettivamente l’impressione generale del primo ascolto si conferma man mano con i ripetuti approfondimenti del caso. Il gruppo è composto dal classico trio - Joe Babiak (batteria, percussioni, fiati), Nibandh Nadkarni (tastiere) and William Kopecky (basso fretless a 6 corde) – e trova come riferimenti ed influenze gli Emerson Lake and Palmer (e i loro epigoni Triumvirat), alcune soluzioni alla Yes, e secondo quanto loro stesso sostengo Rush e Planet X.
Obiettivamente i gruppi che i Parallel Mind richiamano come influenze a mio avviso sono i meno ricollegabili al sound del disco, ma tant’è!
Il cavallo di battaglia di questo Colossus Adea è rappresentato dall’iniziale “Chormanic” nei suoi quasi 15 minuti, anche se, bisogna dirlo, alla lunga sembra un po’ ripetersi con i suoi giochi di tastiera; giochi che proseguono immancabilmente nella successiva “Opposite of know” e in maniera altalenante in tutti le altre tracce. I brani si susseguono in maniera fluida e si lasciano un po’ ascoltare; ed è proprio questo forse l’unico difetto del lavoro, ovvero quella mancanza di spunto memorabile, di momento che si imprime nella mente, di melodia o passaggio, di cambio di tempo o assolo, insomma di qualcosa che renda superlativo un cd che comunque rimane ottimo. La ricerca del funambolismo a volte può giocare brutti scherzi e in questo caso limita in maniera esagerata l’espressione dei tre, che più che cercare il momento magico, preferisco rincorrersi sulle scale musicali!
Un cd per chi adora la tastiera e certa tecnica esposta per auto compiacimento.

 

Marco Del Corno

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