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PRIESTBIRD In your time Kemado Records 2007 USA

A distanza di quasi due anni dal controverso ed entusiasmante "Book of Sands", ritorna il trio più strano ed originale della scena alternativa americana degli ultimi anni, Gregory Rogove, Saunder Jurriaans e Danny Bensi... ovvero gli ex Tarantula AD, per l'occasione riformati sotto il suggestivo monicker Priestbird. Come a voler dimostrare la volontà di un nuovo inizio e di una parziale svolta artistica, le tre tarantule di New York abbandonano in parte la loro identità di band avant-psych doom sinfonico per dedicarsi ad un songwriting più lineare e tradizionale, maggiormente legato alla forma canzone rispetto a quanto è stato fatto in "Book of Sand". Non si può comunque parlare di un vero e proprio voltafaccia da parte dei Priestbird, infatti in quest'opera sono ancora ben presenti quelle atmosfere evocative dense di significati magici ed ossianici che tanto hanno caratterizzato "Book of Sand". Le influenze seventies dei Priestbird (penso a Black Sabbath, Pretty Things, Pink Floyd, Greateful Dead, Led Zeppelin) sono dunque ben presenti e si amalgamano con efficacia ad un'attitudine espressiva indie e decisamente contemporanea: l'incedere sabbathiano nei riff di chitarra più violenti in brani come "Smoke & Pain" lasciano il passo a momenti di quiete rurale, psichedelica e mistica, in cui si evidenziano influenze folk e roots vicine a quelle del loro amico Devendra Banhart; altrove la grandeur dei Tarantula AD si ripresenta nell'incedere monolitico e sognante di "Season of the Sun" (da cui è tratto anche un bel video), nelle aperture orchestrali degli archi (invéro un po' tetre) e nell'utilizzo di un altero pianoforte per sottolineare i momenti più tesi e drammatici. Dunque, ancora una volta siamo di fronte ad un disco decisamente enigmatico e complesso, anche se le diverse e contrastanti sfaccettature musicali di "In Your Time" si armonizzano in modo naturale grazie ad un'omogenea sensibilità psichedelica e "narcotica" decisamente particolare... "In Your Time" è dunque un gran bel disco, da ascoltare con riverente attenzione e rapimento...

 

Giovanni Carta

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TARANTULA AD Book of sand 2005 

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