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RUDY PERRONE |
Guitar in the kitchen |
CD Baby |
2001 |
USA |
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Il nome di Rudy Perrone, riporta la mente a quel meraviglioso disco "Stained Glass Stories” del 1978 fatto a nome Cathedral di cui era chitarrista. Dopo quella straordinaria esperienza la carriera di Perrone prese strade musicali di vario tipo, pochi ad esempio sanno che nell’’84 fu chitarrista e compositore per gli Industry, nel disco di new-wave synth-pop “Stranger to Stranger”, assieme all’ex compagno e batterista Mercury Caronia. In questo disco lo ritroviamo in versione solista e completamente acustica.
La cucina del titolo è emblematica perché rappresenta quella dimensione intimistica e casalinga che troviamo nelle 13 tracce. Pur essendo un disco interamente acustico, siamo lontani - ad esempio - dai lavori acustici di Steve Hackett o di altri chitarristi progressive che hanno talvolta e temporaneamente abbandonato l’elettrica per dedicarsi a momenti acustici. In effetti le sonorità dominanti hanno a che vedere con la classica e la contemporanea, ma il pizzicato è più indirizzato verso un southern style americano, il che crea una netta differenza e una forte personalizzazione del lavoro. I brani sono tutti dei semplici acquerelli, non ci sono tinte forti e anche i sentimenti generati dall’ascolto si risolvono con semplicità. L’ascolto è quindi dimensionato in base allo stato d’animo del momento, alla predisposizione dell’ascoltatore a cercare un momento tutto proprio, destinato a condividere una certa intimità con le note proposte da Perrone. I temi sono spesso caldi e appassionati, talvolta sereni e solari, ma non mancano parti più riflessive e nostalgiche e se l’ascoltatore riesce a porsi nei confronti di queste armonie con i giusti tempi e con il giusto passo sarà anche certo di farsi conquistare.
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Roberto Vanali
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