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PPRY |
Raising the skeleton of fire by hand |
Musea |
2008 |
FIN |
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Abbiamo conosciuto questo gruppo già qualche anno fa, grazie all’album “Name stolen”, anche se all’epoca il nome utilizzato era Project:. Il cambio di monicker sembra aver comportato anche qualche mutamento stilistico: rispetto al precedente lavoro, infatti, seppur sia mantenuto un certo indirizzo verso lo space-rock di marca Pink Floyd, scompare ogni traccia di folk irlandese e si punta maggiormente su elementi più tipici del rock sinfonico. Ne vien fuori comunque una proposta affascinante, in cui chitarra elettrica e tastiere guidano le composizioni tessendo intrecci particolari, a volte creando scenari suggestivi, a volte puntando maggiormente su un sound più altisonante. Anche il flauto dà un contributo importante, facendo aumentare la componente romantica. I brani sono abbastanza lunghi e sono costruiti con garbo; così, pur mantenendo quasi sempre un andamento un po’ “indolente”, con un mood quasi dimesso, riescono a catturare l’attenzione dell’ascoltatore grazie a dinamiche sempre imprevedibili: da situazioni molto compassate si sfocia in slanci chitarristici impetuosi o in passaggi tastieristici classicheggianti. I PPRY giocano davvero bene le loro carte, sapendo creare la giusta tensione sonora, grazie a quella capacità di mostrare la componente spacey floydiana, ma riuscendo anche a mantenere il giusto “equilibrio”, senza mai esagerare verso una musicalità “acida” ed alternando al meglio atmosfere oniriche, melodie sempre curiose e slanci sinfonici. Da segnalare anche la presenza di una ghost-track alla fine del cd, che si muove tra parti recitate, elettronica reminiscente dei corrieri cosmici e ambient. Forse da migliorare le parti vocali, anche se occupano solo una minima parte del lavoro e se sono comunque abbastanza caratteristiche, contribuendo a rendere molto personale il prog proposto dalla band. Sì, perché questa è la forza dei PPRY: una personalità spiccata, che emerge con forza in questo disco di buonissima fattura.
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Peppe Di Spirito
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