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PRESENT Barbaro (ma non troppo) Ad Hoc Records 2009 BEL

Parafrasando uno di quei modi musicali in voga nella musica classica, tra studio e live, i belgi Present arrivano alla nona uscita, con questo CD/DVD. Il primo aggettivo che mi è saltato in mente dopo aver ascoltato di filato il CD è stato “impressionante”. Tre lunghi brani dotati di una forza espressiva e di una classe indiscutibile. Tre enormi sfere che rotolano tra RIO, cameristica, avanguardia pianistica, fiati organizzati e al contempo distratti, percussioni e bassi dall’incredibile potenza penetrante. Tre grandi zampate, “barbare, ma non troppo”, a demolire ogni struttura musicale quasi fossero i famosi fili d’erba di Attila. Ad affiancare una band dall’affiatamento totale, arriva quel mostro percussivo, unico e fantastico di Dave Kerman.

Troppa enfasi? Provate ad ascoltare …

Dall’iniziale “Vertiges” si entra immediatamente in tema, con tessiture e frammenti in successione rapidissima: sono talmente ricchi e tanti i movimenti e gli elementi di questo brano e di così alto valore che vanno a creare, probabilmente, la loro miglior composizione in carriera. Il finale, poi, credo sia tra le cose più belle che si siano ascoltate da parecchi anni a questa parte. Una perla di forza, barbara, ma non troppo.

Passando per “The Last Drop” dove il clima è denso, il pathos si taglia con il coltello. Tutto si rovescia e si contorce, spesso buio e ctonio. Ogni cambio è un osso spezzato, ma anche un mattone, un tassello di un nuovo esperimento. Si avverte qualcosa che cede da una parte e qualcosa che si erge maestoso dall’altra, un qualcosa di devastante, ma non troppo.

Fino alla cover di “Jack The Ripper” tratta da quell’immenso capolavoro che è “Heresie” degli Univers Zero, dilatata, a tratti fedele, a tratti rovesciata, personalizzata e con punte estremamente toccanti, feroce, ma non troppo.

A completare un’opera di tanta bellezza, ecco quasi tre ore di materiale su DVD con concerti del 2006 e 2007 e vario materiale video d’archivio, che aprono ampi squarci sulle valenze della band sul palco, della capacità organizzativa del Direttore Roger Trigaux e di come un concerto RIO possa tenere inchiodata l’attenzione e animare le aspettative dell’ascoltatore.

Definire questo cofanetto come “consigliato” è proprio poca cosa, so per certo che ogni amante del genere non potrà proprio farne a meno.

Troppa enfasi? Provate ad ascoltare …



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Roberto Vanali

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