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LELIO PADOVANI |
Electronic EP |
autoprod. |
2010 |
ITA |
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Un lungo viaggio notturno in autostrada, le luci che scorrono velocemente ai lati e le strisce bianche infinite su uno sfondo nero quasi solido. Questa sembra essere l’ambientazione adatta per un’ideale colonna sonora rappresentata da questo dischetto di Lelio Padovani, chitarrista e compositore parmigiano attivo, oltre che come musicista, anche come insegnante e collaboratore di riviste specializzate della sei corde. “Electronic EP” è un lavoro che si discosta dai precedenti album di Padovani, incentrati prevalentemente su un rock-fusion chitarristico strumentale debitore dello stile di “colleghi” come Steve Vai e, soprattutto, Joe Satriani e Frank Gambale. In questi 30 minuti abbondanti di musica, il chitarrista abbandona in parte questi suoni e la tecnica, preferendo concentrarsi sulla composizione e sull’atmosfera, realizzando quella che è effettivamente (almeno per due dei sei brani di “Electronic EP”) una colonna sonora per un film noir/thriller intitolato “Il Solitario”. Niente assoli e complesse parti di chitarra, quindi; il disco, come il titolo lascia intendere, è incentrato su una base elettronica costruita da sintetizzatori e linee di sequencer su cui lunghi accordi e linee melodiche malinconiche si incastrano con precisione. Il risultato è un sound debitore dei lavori di Jean-Michel Jarre e del Klaus Schulze più melodico, o dei Tangerine Dream degli anni ’80, e può ricordare in parte “Engines of Creation”, sperimentazione di Joe Satriani nel campo del techno-rock. Solo in “A Love Scene”, scritto per la colonna sonora, Padovani abbandona parzialmente l’energico pulsare ritmico dei brani per lasciare maggiore spazio ai suoni puliti e acustici della sua chitarra. Elettronica, dunque, ma non solo, piacevole da ascoltare e scorrevole, intrisa di sonorità ambient e un pizzico di new age, con un risultato complessivo davvero ben riuscito, certamente meritevole di attenzione.
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Nicola Sulas
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