Puzzle King è il progetto solista dell’artista francese François Puzenat che con “Anna” realizza quasi in completa autonomia il suo primo concept album che ha come sfondo nientemeno che la rivoluzione russa e come protagonisti Anna ed Anatoli. I due giovani cercano di preservare il loro amore malgrado la rivoluzione e malgrado la guerra. Molto coinvolto, anche “emotivamente”, Puzenat i cui bisnonni in Francia vissero con entusiasmo le notizie “rivoluzionarie” che giungevano dalla lontano Russia, interpretandole come speranza per tutti i popoli. A distanza di quasi cento anni, Puzenat cerca con “Anna” di offrire una visione meno conformista di quei lontani eventi.
Diviso in 13 brani, ripartiti in 3 atti con un preambolo ed un epilogo, “Anna” rappresenta, in quasi 80 minuti, la visione musicale del polistrumentista francese. E si tratta di una visione piacevolmente “convenzionale” in cui le liriche hanno una grande valenza.
Se già l’idea di un album a tema “profuma” di anni ’70, non così la musica, anche se in lontananza i “maestri” si possono comunque scorgere. In effetti la proposta è decisamente moderna e più netto appare il retaggio new prog con increspature hard piuttosto che il rassicurante (magari) sapore vintage. Non che sia un male, affatto.
Discreta l’interpretazione vocale sempre ad opera di Puzenat (gli unici ospiti sono Nathalie Prost al basso, Pierre Fournier al clarinetto e Yannick Thinon al trombone, per il resto fa tutto lui…) che soprattutto si fa apprezzare come tastierista e chitarrista (notevoli gli assoli, ad esempio, in “Le soviet” e “Serguei”).
Molti i brani piacevoli e ben integrati nel concept. Il new prog sinfonico di “Anatoli”, l’hard prog appena accennato di “Au bord de la rivière”, la “chanson” malinconica di “Vivre ensemble”, il rock senza fronzoli di “Serguei”; la “neoclassica” “Petrograd”. Tutti pezzi che contribuiscono a creare un impasto sonoro sufficientemente diversificato e nel complesso riuscito.
Un discreto esordio per questi artista a cui non mancano sicuramente il coraggio e le idee.
Forse, al solito, una band alle spalle…