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PROMETHEAN Gazing the invisible Avantgarde 1997 FIN

I Promethean nascono dalle ceneri di una formazione dedita ad un linguaggio brutale e selvaggio: i Black Crucifixion. Il terzetto ha saputo evolversi delineando uno stile incredibilmente raffinato e sottile, rispetto ai precedenti trascorsi. Possono essere etichettati come un'autentica sorpresa, in quanto riescono in maniera del tutto naturale a costruire sonorità muovendosi liberamente su coordinate vergini, perseguendo abilmente la creazione di maliose trame gotico-notturne impostate con uno spirito e una mentalità che realmente guardano in avanti, con una predisposizione realmente progressiva. Grazie ad un'ampia gamma strumentale che annovera flauti, violini e violoncello, i Promethean distribuiscono piacevolmente nelle 9 composizioni di "Gazing the invisible" la loro originale anima elettro-acustica florida di respiri medievali e drammatiche volute sinfoniche, ben distanti dal fare derivativo di numerosi gruppi della corrente new-progressive. Questi esordienti finnici hanno progettato una superba raccolta dove regna sovrana un'ambientazione crepuscolare che definisce lo stile impressionista e un'inquietudine espressiva che probabilmente non possiede nessun punto di contatto con altre band odierne.

 

Alberto Santamaria

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