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PANGEE |
Hymnemonde |
autoprod. |
1995 |
CAN |
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E' difficile inquadrare in modo perfetto quest'ennesimo gruppo canadese (del Québec ovviamente...), visto che esso si pregia di offrirci una musica unicamente strumentale che oscilla in continuazione tra psichedelia e Prog sinfonico. Neanche questi due inquadramenti peraltro sono molto esatti: i Pangée possono semmai accostarsi per certi versi ai primissimi Twelfth Night, quelli di "Live at the target"... quella è la psichedelia che intendo quando parlo di questo CD...! Niente di estremamente cervellotico, dunque... ma risulta ugualmente difficile seguire le peregrinazioni avvolgenti dei tre lunghi brani che qui troviamo, costantemente attenti a non alzare eccessivamente la ritmica, con una chitarra (con buon utilizzo della 12 corde) sovente arpeggiata ma anche molto melodica e delle tastiere ronzanti ed inquiete... Le percussioni offrono a tratti sonorità strane, cui si aggiungono qua e là violino (poco sfruttato a dir la verità) e clarinetto, a completare il quadro di un gruppo che non si può giudicare assolutamente da un ascolto disattento e superficiale, visto che si corre il rischio reale di perdersi nei meandri dei cambi di situazione, delle atmosfere strane e misteriose (anche se non oscure), delle continue ma mai repentine variazioni ritmiche, dei suoni mistici e catartici delle tastiere. Si tratta di un CD che potreste anche non riprendere più in mano, una volta dategli i primi 2-3 ascolti... è un rischio calcolato, sappiatelo.
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Alberto Nucci
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