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PASAJERO LUMINOSO |
Afuerino |
Viajero Inmovil |
2015 |
ARG |
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“Afuerino” è il secondo album dei Pasajero Luminoso: progetto jazz-rock del tastierista Leopoldo "Pepo" Limeres, noto per la sua militanza nei Pez. I riferimenti sono ben evidenti fin dai primi ascolti, si naviga in una fusion progressiva figlia di tutte quelle band nate dal gruppo elettrico di Miles Davis, con particolari riferimenti a Weather Report e Return To Forever. Il tutto è però reinterpretato in chiave latino americana con elementi Folk della tradizione argentina, e non solo, come il tango, zambas, chacareras, samba e candombe. A questo punto viene naturale pensare a buona parte del lavoro del maestro Lito Vitale, ma anche ad altre band argentine come gli Arco Iris e gli Anacrusa. I musicisti che accompagnano Pepo Limares sono tutti estremamente funzionali al progetto, in particolare il bassista Paul Valotta, coautore di quasi tutti i brani, che con il suo basso non si limita ad un ruolo di comprimario, ma disegna spesso le linee melodiche dei brani e il batterista-percussionista Fabian Miodownik che giostra con maestria tra i vari ritmi dell’album. In generali i vari strumenti sono quasi sempre in equilibrio e la musica è sempre molto controllata, forse anche troppo. Infatti, se dobbiamo fare qualche osservazione sull’album, possiamo dire che, nel complesso, la musica risulta un po’ scolastica, senza sprazzi di genio che possano elevare l’album ad un livello superiore. I primi due brani del disco “Eolionimio” e “Afuerino” sono di chiaro stampo Weather Report. Si alternano passaggi più estroversi a momenti più sobri e riflessivi. Alle volte si devia verso atmosfere argentine che ci trascinano tra le strade di Buenos Aires, altre, in particolare nel brano omonimo, si notano anche alcuni spunti psichedelici che spezzano un po’ il flusso dell’album. Il successivo pezzo “Doble Sombra” ha un mood più Canterburiano nel primo tratto, per poi passare ad una sezione più frenetica e più propriamente fusion di matrice Return To Forever. Anche “Los Elementos” prosegue su binari più progressive sviluppando un tema in 6/8 che confluisce in un giusto mix tra Pat Metheny e i Camel di “Rain Dances”. Il legame con Pat Metheny continua con “Encantamiento”. Pepo sembra aver appreso bene la lezione Lyle Mays e dello stesso Lito Vitale, combinando un fusion molto solare a spunti folk. “Los Vivos” invece presenta un’atmosfera più crepuscolare in cui spicca un ottimo lavoro del chitarrista Juan Pablo Moyano. Il brano “Hijo De Druida” si caratterizza per sprazzi di bossanova, mentre “Las Viuditas” è caratterizzato da melodie un po’ sensuali, ma al tempo stesso leggermente posticce. Il disco si chiude con “Los Muertos” dominato dal piano in stile Hankock. Che altro aggiungere, “Afuerino” scorre tutto fluidamente senza grossi scossoni, non è certo un album che ti fa drizzare i capelli, ma alle volte è anche piacevole lasciarsi trascinare da una mite corrente.
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Francesco Inglima
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