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RICHARD PALMER-JAMES |
Takeaway |
Primary Purpose |
2016 |
UK |
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Per gli amanti del progressive rock, il nome di Richard Palmer-James è strettamente legato alla versione dei King Crimson del periodo 1973-74, quella di “Larks’ tongues in aspic”, “Starless and bible black” e “Red”. In questi dischi, infatti, si occupò dei testi. Quello che forse a molti sfugge è che Richard ha un curriculum impressionante anche al di fuori della corte di Robert Fripp. Non si contano le piccole band di cui ha fatto parte come musicista, ma non va dimenticato nemmeno che è stato uno dei membri fondatori dei Supertramp, partecipando al loro esordio come chitarrista, cantante e autore delle liriche. Per di più, uno dei suoi collaboratori più fidati risponde al nome di John Wetton, con il quale ha condiviso numerose esperienze con vari gruppi di Bournemouth e con svariate altre iniziative. Sorprende, quindi, che con questa attività pluridecennale, Richard Palmer-James decida solo nel 2016 di pubblicare un disco solista. Imbracciata la chitarra ed impegnato alle parti vocali, si circonda di vari musicisti per registrare un lavoro gradevole, intitolato “Takeaway” e contenente tredici canzoni. In quasi un’ora di musica siamo accompagnati da sonorità avvolgenti e da un timbro di voce intenso ed espressivo per un pop raffinato, dalle belle melodie, alternando sonorità elettriche ed acustiche e con qualche passaggio vagamente folk-rock. I pezzi hanno un feeling immediato, sono diretti, ma piacevoli, sebbene a volte un po’ sdolcinati; ce ne sono diversi abbastanza intimisti, ma non mancano quelli più ritmati e nei quali sembra di essere all’ascolto di un lavoro di gruppo più che di un solista. Il più delle volte sembra di essere sulla scia del Mark Knopfler solista, tanto per dare un punto di riferimento, ma direi che sono avvertibili anche le influenze di Neil Young e David Bowie. Non stiamo parlando di un disco che farà storia e ovviamente non dovete aspettarvi nulla di paragonabile a “Red”, ma siamo comunque al cospetto di un onesto e valido album di rock melodico da parte di un artista che si rivela una volta di più abile storyteller.
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Peppe Di Spirito
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