|
PIXIE NINJA |
Ultrasound |
Apollon Records |
2017 |
NOR |
|
Guardando la copertina realizzata dall'ottimo Henning Lindahl per questo disco, stampato in cd ma anche su una bella edizione limitatissima a 33 giri, sembra quasi di trovarmi di fronte a qualche vecchio incubo freak, tipo l'inferno dei synth analogici; la scritta "stereo" accresce poi quella sensazione vintage forse un pò modaiola ma sempre efficace quando si vuole offrire un particolare punto di riferimento, almeno a livello di design... Già, perchè una volta che inizia la musica di "Ultrasound", il discorso non è più neanche tanto retrò: il primo brano "Auditory Allucinations" dura nove minuti e cinque dei quali sono praticamente di gelido ambient alla Erik Wollø con lievi risvolti industrial ed i restanti quattro minuti, altrettanto elettronici e glaciali, fanno parte di un tema musicale più ritmato ed incalzante che non sfigurerebbe come colonna sonora di qualche horror; immagino che John Carpenter apprezzerebbe lo stile! L'impatto iniziale, seppur non del tutto ostico, suona in maniera alquanto singolare e per avvertire il fascino delle nebbiose atmosfere del progressive rock scandinavo dobbiamo aspettare fino al secondo frenetico brano, "Elusive The Wind Vane", dai contorni vicini al più scuro jazz rock dei Gösta Berling's Saga, con riferimenti dovuti ai King Crimson periodo “Starless”, sonorità dure e spigolose con un bel mellotron in evidenza, e di conseguenza viene da pensare anche agli Anekdoten... I Pixie Ninja, fondati da Jostein Haugen e Marius Leirånes, qui suonano come una band piuttosto compatta il cui marchio si individua nelle atmosfere crepuscolari e tetre, forse un pochino prevedibili ma sempre di sicuro effetto, White Willow ed in particolare Änglagård sono vicini, infatti Mattias Olsson alla batteria ed ovviamente mellotron fa pesare positivamente la sua presenza in quest'album, dopo l'esperienza nei Necromonkey, evitando di fare sbilanciare troppo i Pixie Ninja verso sonorità elettroniche: in confronto all'ultimo recente e un po’ folle ep dei Necromonkey, i Pixie Ninja sono in realtà molto più equilibrati, ordinati ed austeri, caratteristiche che ben si addicono con le atmosfere gotico progressive dei brani, sotto certi aspetti quasi come una versione aggiornata dei Morte Macabre, tra dimensione horrorifica dal taglio cinematografico ed angoscia esistenziale più intimista dalla quale non si trovano spiragli di luce. "Ultrasound" segue quindi la tendenza abbastanza diffusa di una musica completamente strumentale, senza interventi vocali, a dire il vero anche senza particolari interventi solistici se non alcuni riusciti interventi al flauto di Ketil Vestrum Einarsen. In sostanza "Ultrasound" ha il pregio di portare avanti un discorso musicale che negli anni riesce sempre in qualche modo ad evocare nuove e moderne energie pur mantenendo una solida base sinfonica nel più ombroso progressive rock nordico... chi ama certe particolari sonorità rimarrà sicuramente soddisfatto dalla scoperta dei Pixie Ninja!
|
Giovanni Carta
|