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PROJECT RNL Internet releases (Special 2016 tour collection) autoprod. 2016 ISR

E’ un vero peccato che alcune entità musicali interessanti scelgano talvolta di non rendere la loro musica ampiamente disponibile alle povere masse di potenziali appassionati. Abbiamo visto l’esempio dei norvegesi Jordsjø, finalmente disponibili su CD dopo anni di pubblicazioni confidenziali su cassetta, e adesso incontriamo questi israeliani che decidono di pubblicare, ma solo su CDr dalla tiratura altrettanto confidenziale, una collezione di loro composizioni rese disponibili solo attraverso Youtube o altri canali internet, integrate da alcuni brani registrati dal vivo in studio. Il tutto ci rende felici, ma la release ha gioco forza caratteristica ben poco organica e sarebbe buona magari in attesa della pubblicazione di un vero e proprio album… pubblicazione che, al momento in cui scriviamo, latita.
Eppure la band è riuscita a guadagnarsi apprezzamenti pressoché unanimi, pur in assenza di pubblicazioni che potessero dare riscontro internazionale, attirando l’attenzione di artisti affermati come Ozric Tentacles (con cui hanno suonato assieme) e Jordan Rudess, il quale partecipa ad una canzone inclusa nel presente album (“The Avenger”).
Passando a presentare brevemente la band, diciamo che la sigla RnL contenuta nel loro nome sta per Rock’n’LOL, a significare lo spirito goliardico e giocoso con cui la band prende la musica, spirito che traspare chiaramente dai video postati su Youtube e dalle caratteristiche delle loro canzoni, ispirate chiaramente da Gentle Giant, Yes, Dream Theater, Queen e Beatles ma anche moltissimo da Zappa, sia dal punto di vista musicale che dell’attitudine. E’ anche da segnalare che il cantante Ray Livnat, fondatore del progetto assieme al tastierista di estrazione jazz Eyal Amir, fa anche parte degli Anakdota.
Questo “Internet Releases” contiene 16 tracce, dalla caratteristiche e provenienze abbastanza disparate, come si diceva, ma tutto sommato abbastanza omogenee dal punto di vista stilistico. Benché alcuni brani siano più orientati verso il jazz ed altri un po’ più pazzerelli, possiamo tutto sommato riconoscere l’impronta del gruppo per tutti i quasi 60 minuti di durata di questa raccolta. I brani non hanno durate estese: la maggior parte si ferma poco oltre (o anche poco prima) dei 3 minuti, con l’unica eccezione dei 7 minuti di “Another One”, peraltro uno degli episodi migliori (se non il migliore) del lotto.
Si tratta di un album decisamente interessante dunque, con ben pochi limiti tecnici se non, appunto, la sua reperibilità. Se volete comunque farvene un’idea, come dicevo, in internet le canzoni dei Project RnL sono disponibili e facilmente recuperabili, quanto meno in formato elettronico.



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Alberto Nucci

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