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“The event”. La Premiata Forneria Marconi ha scelto davvero un evento particolare come testimonianza da immortalare nel primo album dal vivo che fa seguito alla fuoriuscita di Franco Mussida. Il 27 agosto 2022, con la band impegnata a Lugano per il celebre “Estival Jazz”, per una serie sfortunata di coincidenze, il chitarrista Marco Sfogli aveva un altro improrogabile impegno in Spagna. Cosa fare per ovviare alla situazione? Ecco il colpo da maestro della PFM, che chiama in soccorso Matteo Mancuso, astro nascente (ma in realtà dovremmo ormai dire affermatissimo) della scena jazz-rock, che impara il repertorio in tre giorni e sale sul palco per una performance da ricordare. Altro ospite, Luca Zabbini dei Barock Project, a dar man forte alle tastiere e nel frattempo entrato in pianta stabile nel gruppo. Ma veniamo alla musica. Il live parte con tre pezzi tratti dall’ultimo album in studio, “Mondi paralleli”, “Il respiro del tempo” e “Transumanza jam”. Il primo e il terzo sono strumentali e mettono subito in mostra la classe della PFM e l’alto livello di adrenalina, tra intrecci di chitarra, tastiere e violino, cambi di tempo e tanta energia. A seguire, una serie di classici che non hanno bisogno di presentazioni per gli appassionati di prog italiano: “Impressioni di settembre”, “Il banchetto”, “La carrozza di Hans”, “Harlequin”, “Mr. 9 till 5”. Composizioni con le quali la PFM ha scritto pagine fondamentali di storia del prog e che ancora oggi propone con arrangiamenti sopraffini ed esecuzioni chirurgiche. Troviamo tutto ciò che ha reso famosa la PFM, con dinamiche perfette tra impasti elettroacustici, slanci solistici, melodie d’alta scuola, alternanza tra vigoria e raffinatezza e quegli incroci strumentali che da sempre sono un segno distintivo, caratterizzati da virtuosismo, ma mai da presunzione e/o da fredda ostentazione ti tecnica. Due brani del repertorio del nuovo secolo non fanno poi che rafforzare le straordinarie capacità dei musicisti. Uno è “La danza dei cavalieri / Il potere dell’amore / Gli amanti di Verona”, ripescaggio dal loro confronto con la musica classica, prendendo spunto dal “Romeo e Giulietta” di Prokofiev. L’altro è “Cyber Alpha”, da quel gioiello splendente che è stato “Stati di immaginazione”, una vera e propria cavalcata esplosiva che dal vivo rende alla grande. E qui è doveroso aprire una parentesi su Mancuso, che in brevissimo tempo ha fatto sua una proposta di tale livello, sfoderando un talento immenso. E parliamo non solo di qualità tecniche, ma di un approccio tale che gli ha permesso di mettere in mostra una personalità fuori dal comune, con una prova maiuscola in tutti i sensi. Il suo tocco si sente e diventa fondamentale nella riuscita di questa esibizione. A completare la track-list, c’è “Quartiere 8”, dagli anni ’80, in verità il momento meno interessante dell’album, ma che è anche l’occasione per Patrick Djivas di lanciarsi in un incantevole assolo di basso. Il finale classico con la jam violinistica, il “Guglielmo Tell” di Rossini, “Celebration” e la ripresa della maestosa sezione strumentale di “Impressioni di settembre” è una degna conclusione di quest’evento davvero magico per una PFM in forma e che conferma che dal vivo è una vera macchina da guerra. I due album in studio del post Mussida, “Emotional tattoos” e “Ho sognato pecore elettriche”, avevano convinto solo parzialmente. Qualche bel tocco di classe, qualche buona intuizione, la solita perizia strumentale, ma mancava quel quid che permettesse di elevarli oltre certi livelli, rilevandosi, così, dei passi indietro rispetto a “Stati di immaginazione” e “PFM in classic”. Il motore ritmico formato da Franz Di Cioccio e da Patrick Djivas, unici membri storici che oggi guidano la band, mostra però, ancora una volta, come il palco sia l’habitat naturale per la PFM, trainando ed emozionando gli ascoltatori con una performance degna di un nome che va avanti alla grande da oltre cinquanta anni. Ed è nota lieta, per chi ama i documenti dal vivo, che la Aerostella, nel comunicato di presentazione “The event”, lo annuncia come il primo di una serie di nuove registrazioni di concerti, nell’ambito di un progetto denominato “PFM live collection”.
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