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PULSAR |
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Théatre De La Satire |
1981 (Musea 2001) |
FRA |
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Ecco un'altra ristampa eccellente della Musea ovvero il quarto, gruppo fondamentale per la scena musicale d'avanguardia transalpina che diede vita nel corso degli anni settanta a opere importanti come "The strands of the future" ('76) e "Halloween"('77), quest'ultimo in particolar modo memorabile grazie alle due lunghe suite di cui è composto, in sorprendente bilico fra sinfonismo etereo e tentazioni spaziali vicine ai contemporanei corrieri cosmici tedeschi.
"Bienvenue...", pubblicato nel 1981, rappresenta il quarto e penultimo disco dei Pulsar (il loro epitaffio giungerà nell'89 con "Gorlitz") e probabilmente è identificabile come l'opera maggiormente ambiziosa e sperimentale della loro intera discografia, quasi un'opera multimediale nell'intento di creare un punto d'incontro fra rock e teatro; la musica è qui ispirata e basata direttamente sull' omonima novella dello scrittore austriaco Peter Handke e beneficia della presenza come narratore della storia e protagonista l'attre teatrale Claude Lesko, già membro della Compagnie du Théatre de la Satire. Come è facilmente immaginabile in questi casi il gruppo deve seguire determinate regole per potersi attenere fedelmente al testo teatrale, quindi la musica in qualche maniera può risultare vincolata a particolari schemi: di certo non viene penalizzato il risultato finale, estremaente originale ed entusiasmante. Sicuramente "Bienvenue..." risente dell'epoca in cui è stato inciso perchè se da una parte i Pulsar hanno avuto modo di interessarsi a nuove forme musicali, in alcuni momenti più rabbiosi è possibile addirittura udire oscuri elementi punk-rock, dall'altra i Pulsar hanno saputo prendere spunto ed ispirazione dai Pink Floyd più recenti e da determinate opere di Vangelis, tanto da creare un linguaggio sonoro unico e personalissimo, oscuro e commovente allo stesso tempo. Ci troviamo davanti quindi ad un'opera sorprendente e dal sapore decisamente moderno, tanto da risultare ancora oggi un disco fresco ed innovativo, sicuramnte molto più alternativo di tanti giovani gruppi pseudo-intellettuali unici solamente nel loro atteggiarsi.
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Giovanni Carta
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