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ROMISLOKUS Vinyl spring digital autumn autoprod. 2002 RUS

Sono volenterosi questi russi... ed hanno entusiasmo, ma questo loro primo album non mi convince proprio. Non mi ha fatto certo schifo ascoltarlo, ci sono discrete idee qua e là: si tratta di Prog malinconico, molto sotto le righe, molto in linea con quella che sembra essere una tendenza comune ad altri gruppi ex-sovietici (mi vengono in mente i Sezon Dozhdej, anche se i Romislokus sono un po' più movimentati), con un'importanza non secondaria data all'elettronica. La registrazione è un po' fiacca, e questo non contribuisce certo in positivo. I 10 brani dell'album scorrono via senza grossi sussulti, quasi come una colonna sonora (proporrei a tal scopo un documentario sulla fauna della tundra), con una ritmica costantemente pacata, chitarra fluida e non invadente, con pochi spunti di rilievo, frequenti supporti di violino che sicuramente contribuisce al tono malinconico. Il cantato è quasi un recitato, quasi un costante sussurro. Dicevo all'inizio che questo disco non mi convince, ad ogni modo: la personalità del gruppo è piuttosto indefinita e alla fin fine la musica qui proposta è abbastanza monocorde, con pochi spunti interessanti e un tono generale abbastanza di basso profilo.

 

Alberto Nucci

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