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RICOCHER Quest for the heartland MRK 2000 NL

Si tratta del mini-CD d’esordio di questa band olandese. Il sound è molto marillioniano nei suoi contenuti più delicati e romantici, vicino, per certi versi, ai debutti dei canadesi Visible Wind (1988) o dei connazionali Sinister Street (1992). In altri momenti, le inclinazioni musicali del gruppo paiono più vicine ai primi Arena, con un pizzico di Threshold nelle parti di chitarra. In effetti, le canzoni di “Quest...” sembrano un ottimo mix tra gli Arena di “Songs from the Lions Cage” o “Pride” ed il gruppo di Karl Groom. Taluni stacchi, in particolare, paiono uscire proprio da “Wounded Land” (quando alla voce vi era, tra l’altro, Damian Wilson, allora singer dei Landmarq). Tuttavia, qui siamo in un pieno territorio melodico e non vi è alcuna asprezza metal. I Ricocher fanno un eccellente new prog, molto sinfonico e letteralmente dominato dalle belle tastiere di John Van Heugten. Difficile individuare i brani migliori del lotto, vista la sostanziale omogeneità e il buon livello delle quattro canzoni presentate. La crescita dei cinque olandesi, rispetto al primo demo tape del 1993, prosegue e la piena maturità è ormai vicina. Anche l’artwork si presenta molto elegante, mentre la qualità di registrazione non fa rimpiangere più titolate produzioni. Peccato soltanto che i brani durino, in tutto, ventuno minuti. Un consiglio rivolto agli internauti: visitate il sito di questa nuova band. Ne vale davvero la pena, è curatissimo e ben fatto. “Quest...”, da parte sua, è un disco che gli amanti del genere non potranno rifiutarsi di fare proprio, vista anche la facile reperibilità.

 

Davide Arecco

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RICOCHER Chains 2004 

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