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RED SAND Gentry autoprod. 2005 CAN

Seconda prova per il gruppo di Simon Caron, praticamente unico superstite della line-up che ha registrato l'esordio. Questa rivoluzione, che ha portato nella band Stéphane Dorval alla voce, Pierre Massicotte (dei Dagmähr) alle tastiere, Mathieu Gosselin al basso e Jean-Louis Croteau alla batteria, non sembra aver sconvolto più di tanto il nostro chitarrista che in effetti è l'unico artefice della musica e delle liriche della band. Come se nulla fosse ecco quindi questo "Gentry": purtoppo però la differenza con l'esordio si avverte in maniera pesante. La formula è ancora quella basata su poche canzoni (3 questa volta) di lungo minutaggio. La musica è sempre profondamente ispirata ai Marillion ma questa volta il gioco sembra non funzionare. La performance vocale di Stéphane è molto limpida e in linea con il debutto, anche se il suo modo di cantare è forse meno espressivo rispetto a quello di Hëmel. Le tastiere, sicuramente più fantasiose in passato, si riducono ad un lavoro insignificante di tappezzeria e senza infamia né lode è il lavoro della sezione ritmica. L'unico elemento costante è quindi la chitarra Rotheryana di Caron, decisamente inconfondibile: questa dona un minimo di movimento a canzoni che altrimenti sarebbero del tutto piatte. I pezzi proposti sono infatti estremamente dilatati e si sviluppano senza fretta, scelta che si rivela decisamente perdente perché disperde tutta l'attenzione dell'ascoltatore che si ritroverà sicuramente a divagare nei suoi pensieri più disparati mentre la musica gli sfugge via, anonima ed inafferrabile. C'è poco altro da aggiungere se non che è presente, nella prima tiratura di 3.000 copie, una bonus track di appena 4 minuti che fa oltrepassare i 46 minuti totali a questo breve dischetto. Insomma è vero che è difficile al giorno d'oggi affrontare le tematiche new prog senza cadere nell'ovvia banalità, ma i nostri musicisti sono riusciti a cadere davvero in basso questa volta, al di là dei bei suoni e della buona produzione dell'opera.

 

Jessica Attene

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