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RED STAR REVOLT Red star revolt autoprod. 2008 USA

L’ascesa di gruppi quali Mars Volta e Tool e la crescente popolarità di band inizialmente di culto come Porcupine Tree e Opeth hanno fatto sì che negli ultimi anni si generassero nuove entità che, attraverso una contaminazione di stili, sonorità abrasive, un pizzico di sperimentazione e la voglia di stare al passo coi tempi, riescono a proporre materiale interessante. I Red Star Revolt (Aaron Nava alla voce, al basso e alle tastiere; Clutch alla chitarra e alle tastiere; Dino Cuneo alla batteria e alle percussioni) appartengono sicuramente a questa schiera e nel loro disco d’esordio si presentano con tredici brani difficili da definire. Alla base c’è un sound tagliente, reminiscente del classico hard-rock dei seventies, con chitarre che fanno sentire a dovere il loro ruggito. Il tutto è però offerto in chiave moderna, cercando di far convergere verso un’unica direzione i vari aspetti da cui la musica del trio statunitense trae spunto: c’è la rivisitazione della psichedelia, ci sono canzoni aggressive, ci sono le melodie beatlesiane, si segue quella ideale linea di confine che separa i Mars Volta ed il prog duro dei Rush, ci sono quelle aperture d’atmosfera squisitamente Afloydiane, c’è quella “furia intelligente” portata avanti dai King Crimson del periodo ’73-‘74. E tanto altro ancora… E’ un lavoro, insomma, che cattura, che va ascoltato ripetutamente per rendersi conto di come questi bravi musicisti abbiano al loro arco tante frecce, riuscendo ad attirare, allo stesso tempo, con riff pungenti, con voli atmosferici e con raffinate frasi melodiche. I momenti migliori si hanno soprattutto nei passaggi strumentali caratterizzati da cavalcate chitarristiche sfrenate e trascinanti e quando si punta su “visioni” psichedeliche e spacey. Disco curioso, vivace e particolare, ben suonato e che può rivelare piacevoli sorprese. Da provare…

 

Peppe Di Spirito

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