Per i SIMON SAYS si legge nella bio della devozione del gruppo a Gentle Giant e primi Genesis... sicuramente il gusto del gruppo si è formato avendo ben presenti questi maestri, ma la personale elaborazione che fanno di tale background, da un lato scontenterà coloro che aspettavano un fantomatico (quanto stuzzicante) incontro di questi due universi mentre dall'altro sarà gradito a coloro che diffidano dalle imitazioni. Sono capitanati da Stefan Renström che è il bassista dei Moor, ma con questi nulla hanno musicalmente a che spartire: lineare ed armoniosa, la loro musica propone suoni ben più rassicuranti. Mai aggressivi, neppure nei momenti di maggiore intensità, alternano sprazzi trascinanti a frangenti dove le melodie, sempre gentili, diventano quasi cullanti... è però purtroppo da evidenziare come la loro opera prima non sia esente da cali di spessore, specie nei frangenti in cui atmosfere troppo eteree fanno perdere di coesione lo svolgimento dei brani. Una musica fresca ma sicuramente consistente; una eccellente alternativa ai nuovi gruppi inglesi per coloro che non gradiscono sonorità ricoperte dalla polvere del tempo o strutture troppo elaborate.