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SHOGGOTH Esprit nouveau Zasko Lab 1995 ITA

I fumi del Prog metal che ricoprono buona parte della scena attuale hanno tra i principali e primitivi propugnatori questo ensemble romano, composto da tre musicisti, giunto al suo secondo album. Se l'esordio di "Pastpresent" si dimostrava alquanto incerto, troppo in bilico tra bieche schitarrate metalliche ed accenni progressivi (qualche tastierata, qualche pezzo un po' più lungo...) non proprio convincenti, "Esprit nouveau" si afferma piuttosto prepotentemente come una delle opere di questo genere che più ci hanno ultimamente impressionato, nell'ambito della scena italiana. Il lavoro si presenta come un concept o, meglio, un'opera a tema, basato sugli scritti dell'omonima rivista d'avanguardia multimediale (termine coniato solo molto tempo dopo) francese, esplorandone le tendenze e gli intenti futuristici, cercando di assecondarle ed estrapolarle. Spazio quindi a speculazioni tecnologiche ed umanistiche su ciò che, secondo il gruppo, potrebbe influenzare la nostra vita futura. Musicalmente, come detto, l'album si presenta molto convinto e convincente, riuscendo non tanto ad alternare le tendenze Prog e metal, bensì a fonderle ed incanalarle verso un'unica direzione. Le 7 composizioni presentano strutture non proprio lineari, riuscendo a dar spazio ad una buona creatività anche all'interno dei pezzi più brevi; certo è che il tecnicismo dei Dream Theater non è proprio passato senza lasciar traccia sulla sensibilità musicale degli SHOGGOTH. I brani migliori sono accumulati nella 2" part del CD: "More fame", "Virtual cubisme", la title-track e la suite finale "Nature and creation" rappresentano gli highlights di "Esprit nouveau", senza che, per gli altri, si possa parlare di brani flaccidi. Unica nota che può risultare stonata (non alludo...) è il cantato, il quale talvolta mi pare un po' troppo sopra le righe.

 

Alberto Nucci

Collegamenti ad altre recensioni

SHOGGOTH Pastpresent 1993 
SHOGGOTH Combination 1997 

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