Fra ritmi sincopati e soluzioni melodiche a presa rapida si fa strada la quinta release di questo gruppo di Detroit, attivo dal 1996. Forse l'etichetta "Prog" non calza a pennello alla musica del quartetto, che propone uno hard rock dai suoni ruvidi e dalle spinte dinamiche, non privo comunque di qualche piacevole sorpresa, come l'aggiunta di alcuni passaggi alla Rush e tastiere, utilizzate con molta parsimonia, ma inserite con intelligenza (quando si sentono). Per dirla meglio, canzoni come "Here Before" lasciano ben sperare, grazie ad un brillante intermezzo di tastiere fusion. I vari spunti che sembrano alzare il livello di interesse vengono però interrotti precocemente o non sono sviluppati a fondo, rimanendo purtroppo degli episodi isolati. Lo spirito della band sembra ad ogni modo orientato verso l'intrattenimento e non mancano riferimenti a Pearl Jam e affini della scena di Seattle. La voce di Pete, che si occupa anche delle tastiere, è molto possente e radiofonica e la sezione ritmica viene sfruttata al meglio e tenuta sempre su andature vivaci e sostenute. A parte qualche trovata efficace l'obiettivo del gruppo è quello di azzeccare canzoni cantabili, atteggiamento questo che non trovo negativo in assoluto, ma che finisce poi col banalizzare un operato potenzialmente brillante. Il risultato è un disco del tipo "mordi e fuggi", da far scorrere in maniera più che distratta.