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SAGA The chapters live Spv 2005 CAN

I Saga sono un gruppo che negli anni ha cambiato forma di espressione diverse volte e per questo è difficilmente annoverato negli elenchi di band progressive in senso stretto. Qualcuno sul web li definisce "prog related" e credo che come definizione (per quanto non sia mai stato a favore delle etichette) possa essere valida. Sta di fatto che se i primi lavori avevano diverse compotenti di hard-pomp-prog, il periodo centrale della storia del gruppo (ovvero quello dei famigerati anni 80) di progressive aveva poco o nulla. Ultimamente invece, la band sembra aver ripreso il discorso abbandonato con dischi come Behaviour e Wildest Dream, e soprattutto gli ultimi lavori hanno di nuovo quei connotati caratteristici dei primi lavori (anche se è bene sottolineare senza raggiungerne i livelli).
Il nuovo cd dei Saga arriva preannunciato e per qualcuno persino atteso. The Chapters Live è la riproposizione di un concerto in cui sono stati eseguiti tutti i brani apparsi nei vari dischi a partire dal 1978, brani che suonati nella loro giusta sequenza costituiscono il mosaico di una storia. I brani in questione sono i seguenti (con accanto il disco in cui sono apparsi in versione studio):




CD 1:

Chapter 1 Images

Chapter 2 Don't be Late

Chapter 3 It's Time!

Chapter 4 Will it be You?

Chapter 5 No Regrets

Chapter 6 Tired World

Chapter 7 Too much to lose

Chapter 8 No Stranger


CD 2:

Chapter 9 Remember When

Chapter 10 Not this Way

Chapter 11 Ashes to Ashes

Chapter 12 You Know I Know

Chapter 13 Uncle Albert's Eyes

Chapter 14 Streets of Gold

Chapter 15 We'll meet again

Chapter 16 Worlds Apart



Images at Twilight 1980

Silent Knight 1980

Images at Twilight 1980

Saga 1978

Worlds Apart 1981

Saga 1978

Silent Knight 1980

Worlds Apart 1981



Full Circle 1999

Full Circle 1999

House Of Cards 2001

Marathon 2003

Full Circle 1999

Marathon 2003

House Of Cards 2001

Marathon 2003


Nella proposizione originale, i brani erano mischiati e i capitoli (Chapters) erano riproposti in un ordine sparso. Ma cosa tratta la storia? E' una di quelle cose talmente assurde che lascio la parola al bassista della band Jim Crichton, per spiegarla:

" The concept for the Chapters was originaly conceived in 1977. I read an article in a magazine describing Einstein's brain had been preserved for study and was being kept ar the Smithsonian Institute. At the time I found this quite bizzare. In the late 70's the news was filled with the talk of nuclear war and we were about to ride through a decade of Star Wars movies.
These were the ingredients which inspired the story. Without giving the whole story away the basic idea was that extraterrestrial life had been monitoring Earth's progress and was becoming fearful of its self destruction.
So they decided they would need someone on Earth to champion the changes that would have to be made to put Earth back on a stable course. Very quickly, they realized the only person who was capable was Einstein. The plan was to give him the body which we see on the first album cover allowing him to be brought back to life so he could make changes by whatever means necessary to ensure the Earth's future. In chapter one we see Einstein as an old man on the verge of madness trying desperately to make some sense out of this life as he draws images on the sidewalk of people and events that influenced the path he chose in life."

["Il concetto dei Capitoli è stato originariamente concepito nel 1977. Lessi un articolo su una rivista che sosteneva che il cervello di Einstein era stato preservato a fini di studio e che era tenuto allo Smithsonian Institute. Al tempo considerai la cosa alquanto bizzarra. Alla fine degli anni 70 i telegiornali erano pieni di discussioni sulla guerra nucleare e noi tutti eravamo pronti a vivere una decade di film alla Star Wars.
Questi furono gli ingredienti che ispirarono la storia. Senza scoprire troppo la storia, l'idea di base era che forme di vita extraterrestre stava monitorando il progresso della Terra e stavano diventano sempre più preoccupati per la sua auto distruzione.
Così decisero che c'era bisogno sulla terra di qualcuno che valutasse i cambiamenti necessari a riportare la Terra su una "rotta stabile". Molto velocemente, si resero conto che l'unica persona in grado di farlo era Einstein. Il piano prevedeva di dargli un corpo che è quello che appare sulla copertina del primo album, permettendogli di tornare in vita e in modo da poter attuare tutti quei cambiamenti necessari ad assicurare un futuro per la Terra. Nella Chapter One vediamo Einstein come un uomo vecchio sull'orlo della pazzia, nel tentativo disperato di trovare un senso alla sua vita mentre disegna immagini della gente e degli eventi che hanno influenzato il cammino scelto nella sua vita."]

Beh. Questa la storia a grandi linee. Musicalmente i due cd sono divisi da diversi anni: l'ultimo brano del primo set è stato pubblicato nel 1981, mentre il primo del secondo set è del 1999. E la differenza si sente. Tuttavia nel quadro complessivo, la struttura della storia o se volete del concept è abbastanza mantenuta e la godibilità generale è buona. Personalmente preferisco di gran lunga il primo dei due cd, ma devo dire che nel complesso questo lavoro di collage mi è piaciuto. Trovo anche un poco improbabile la faccenda di una storia unica scritta nel 1977, e ritengo più verosimile che la band abbia ripreso una vecchia idea solo di recente, per completarne lo sviluppo.
La qualità della registrazione è buona ma non eccellente ed alcuni brani godono di un arrangiamento differente dalla versione in studio. In definitiva chi ama questo gruppo, probabilmente apprezzerà molto questo The Chapters Live. Chi invece non ama le sonorità pompose della band canadese, non troverà nulla di nuovo. Certo che sta storia del concept creato a singhiozzo affascina...

 

Marco del Corno

Collegamenti ad altre recensioni

SAGA Generation 13 1995 
SAGA Detours 1998 
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