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SPASTIC INK Ink compatible Eclectic Electric / Marquee Avalon 2004 USA

Vent'anni trascorsi fra alti e bassi all'insegna di un onanismo musical-compositivo dai tratti geniali ed ossessionanti, Ron Jarzombek si è distinto dalla massa di aspiranti guitar hero degli anni ottanta grazie ad uno stile che ha saputo conciliare l'aggressività parossistica dello heavy-metal ad un rigore tecnico impressionante, piuttosto inedito negli anni ottanta. Con i suoi Watchtower ed i relativi album, "Energetic Disassembly" (1985) e "Control and Resistance" (1989), si può dire che Jarzombek abbia impostato l'avvio di quello che verrà definito in seguito il prog-metal... Dopo lo scioglimento dei Watchtower ed una serie di eventi sfortunati, Jarzombek ha pazientemente lavorato negli anni novanta per crearsi un suo spazio personale nel music business, uno sforzo che ha incominciato a dare i suoi sperati frutti, prima con la formazione della sua nuova band, gli Spastic Ink e successivamente con l'interessante collaborazione del 1998 con i Gordian Knot e l'uscita nel 1999 del suo primo disco solista "PHHHP!". Giusto per creare un po' di confusione, Jarzombek ha pensato bene di dare a questo secondo disco degli Spastick Ink lo stesso omonimo titolo del primo... poco male, "Ink Compatible" è un'opera che ha una sua identità ben precisa, a partire dal concept tecnologico-informatico dei brani, fra inquietanti suggestioni sci-fi ed una lettura sarcastica e cinica della nostra società contemporanea. Per la realizzazione di "Ink Compatible", Ron Jarzombel ha invitato come special guest un buon numero di amici e musicisti eccellenti come Michel Marning, David Bagsby, Jens Johansson, l'ex bassista dei Watchtower Doug Keyser e Sean Malone (batterista di Cynic, Death, Gordian Knot...) ed il cantante dei Pain of Salvation, Daniel Gildenlöw; alla batteria troviamo il fratello di Ron, Bobby Jarzombek e Peter Perez al basso. Come è facile immaginare, "Ink Compatible" suona come un'autentico tour de force chitarristico, un susseguirsi frenetico di melodie dissonanti, arrangiamenti cervellotici ed intricati sino alla nausea, tempi dispari a profusione ed una sequenza di assoli da far girare la testa. L'esperienza nei Watchtower naturalmente si fa ancora sentire, per molti versi la musica degli Spastic Ink si può intendere come una continuazione di "Control and Resistance" però, oltre alle consuete e chirurgiche progressioni metalliche, in questo secondo Spastic Ink si ascoltano volentieri diverse interessanti partiture per tastiera e synth guitar, specialmente nei brani più intriganti e meno stereotipati, come nella stravagante e divertente "Words for Nerds", breve piece teatrale metal-fusion-sinfonica di stampo addirittura zappiano, oppure nel lungo incubo hi-tech di "A Chaotic Realization of Nothing Yet Misunderstood" o nel rude groove fusion-metal di "Multi-Masking"... Però, nonostante le apparenze "Ink Compatible" non è in fondo un'opera che si può definire propriamente innovativa, c'è comunque qualcosa di affascinante e magnetico nelle tracce di questo disco, sarà il piacere di ascoltare un chitarrista ormai dotato di una tecnica al limite dell'umano oppure, più semplicemente, sarà per il gusto (forse un po' masochistico) di godere di composizioni estreme, complesse ed intricate al limite del ridicolo, eppure "Ink Compatible" è un disco che sollecita più di un ascolto... Naturalmente, se siete allergici a qualsiasi forma di heavy-metal, vi consiglio di mantenete le distanze dagli Spastic Ink!

 

Giovanni Carta

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