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SPLINTER Dreamers autoprod. 2007 NL

Avevamo conosciuto questo gruppo olandese attraverso un demo EP che ci aveva fornito un piccolo assaggio della sua musica basata sul versante più melodico del prog, con riferimenti a Neal Morse e alla seconda incarnazione dei Marillion. Ecco quindi che la band si rifà viva con il suo vero e proprio CD di esordio e per l'occasione recluta un produttore di tutto rispetto, per quel che riguarda almeno questo stile musicale, come Jonas Reingold. Sebbene la voce e lo stile canoro di Ewout Ongering ci riportino costantemente a Morse, notiamo comunque un parziale distacco da questo modello musicale, rispetto al demo già recensito su queste pagine, con una maggiore varietà compositiva ed un arricchimento degli arrangiamenti, che tuttavia non si distaccano mai da una visione melodica e radiofonica del prog. Anche se a prevalere sono le arie sentimentali, il gruppo fa attenzione ad infondere ai suoi pezzi una certa verve, cercando di movimentarli al punto giusto. Accanto a sequenze eleganti per pianoforte e voce, eseguite sempre in maniera pulitissima, troviamo momenti dotati di una maggiore sinfonicità ed un tocco di teatralità che si risolvono ora in qualche reminiscenza alla Spock's Beard, ora verso qualcosa di profondamente Marillioniano (come in "Anthony's Songs" in cui sembra quasi di sentir cantare Hogarth), specie nei momenti più lirici. A volte il gruppo tenta di forzare di più lo spartito, arricchendolo con accelerazioni e abbellimenti strumentali con passaggi di organo o assoli di chitarra, ma non per questo si spinge mai oltre la misura della melodia e della facile fruibilità. Il legame con i Flower Kings non si ferma all'intervento in fase produttiva, ma troviamo addirittura Zoltan Csörsz alla batteria su "Korsakov", brano che comunque non ha niente a che vedere con l'omonimo grande compositore classico. La tara è quella di un pezzo easy da passare alla radio da ascoltare mentre spensierati si va in gita con gli amici, ma nulla più, anche se qualche bizzarria circense alla Flower Kings non viene risparmiata in fase di chiusura. L'album oscilla così fra soluzioni interessanti e la costante voglia di mettere il pubblico a proprio agio, senza scuoterlo più di tanto. Senza farci gridare al miracolo in termini di creatività ed originalità dobbiamo comunque ammettere che la band olandese riesce ad intrattenerci in maniera piacevole, grazie all'illuminazione da parte di modelli collaudati e ben apprezzati nel panorama prog attuale. Gli Splinter ammorbidiscono il tutto con tonnellate di melodia, lavorando sulla rifinitura dei suoni e offrendoci un prodotto eseguito in maniera limpida, senza strafare ma cercando di potenziare quello in cui riescono meglio. Senza raggiungere assolutamente i modelli ai quali si ispirano sono comunque certa che un angolino per questo CD nella collezione dei fan dei gruppi citati in questa recensione potrebbe esistere. In chiusura aggiungiamo che è stata realizzata di questa produzione una versione limitata con bonus DVD contenete, fra le altre inezie, un paio di video dal vivo, foto e la biografia.

 

Jessica Attene

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