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SOUNDBORNE Hallucinations Reroute Records 2008 NOR

Esordio discografico per questo gruppo norvegese capitanato dal chitarrista Stian Dahl. Disco che, seppur a fatica, è inseribile nel filone del progressive metal, ma con alcune dovute specificazioni. Innanzi tutto i brani sono molti e sempre piuttosto brevi (al massimo si superano di poco i 4 minuti) e quindi le strutture complesse, talvolta epiche e con sviluppi cangianti, tipiche del genere non hanno lo spazio materiale in cui svilupparsi. L’idea quindi è tendenzialmente quello della canzone, seppur strumentale, con un breve accenno di intro, uno sviluppo armonico e un finale che arriva piuttosto repentino. Poi è il caso di sottolineare che non tutto ruota attorno al metal, ma si incontrano anche atmosfere acustiche e pop, accenni di AOR e momenti dove il ritmo si fa quasi danzerino, ad ogni modo ovunque è padrona la chitarra. I suoni e la tecnica esecutiva e di incisione sono molto curati e la produzione è d’eccellenza. C’è anche l’inserimento di un violino ed un violoncello per alcuni momenti più intriganti e dolci, con chitarra acustica ("Lullaby") e qualche barocchismo esecutivo come nella breve e romantica “Le Roi Soleil”. Precisa, potente e flessibile è la sezione ritmica con il basso di Morten Granheim e il drumming di Torkil Riiser che viene spesso fuori in maniera decisa come nel brano dall’eloquente titolo “Funky”, mentre le tastiere del pur bravo Lasse Finbråten sono un po’ troppo di contorno.
Insomma un disco a tratti piacevole e a tratti un po’ anonimo, il gruppo risulta già al lavoro per un secondo disco, questa volta cantato, aspettiamo per non pensare ad un continuo spreco di talento in musiche che, tutto sommato, molti potrebbero fare.

 

Roberto Vanali

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