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SLEMLURK Eremitens magiska äfventyr (EP) autoprod. 2015 SVE

Ecco un duo che definire bizzarro è poco… Gli svedesi Slemlurk esordiscono con questo mini album di diciassette minuti, autodefinendosi una psychedelic jazz punk band. Diciamo pure che negli ultimi tempi sembra fare molta tendenza usare (spesso indiscriminatamente) tutti e tre i termini riportati in corsivo, quindi sembra poco importare se effettivamente siano presenti in maniera considerevole elementi dell’uno o dell’altro settore citato. Sicuramente c’è l’energia del punk ed i controtempi arrovellati e non convenzionali di vecchie realtà del cosiddetto progg. Tra i riferimenti connazionali di Toni Torén (polistrumentista, nonché visionario fondatore del progetto) e Nils Jonsson (batterista) ci sono senz'altro i Samla Mammas Manna e le varie denominazioni poi assunte da quest’ultimi. Uno stile quindi difficile da definire, in cui prevale un curiosissimo senso dell’umorismo. Cinque brani di così pochi minuti sono pochi per poter fare un discorso approfondito, ma già la copertina, basata su un quadro del pittore ottocentesco norvegese Utdønde Urskog, dà l’immagine di un’ambientazione in cui strane creature decidono di popolare luoghi nordici nell’ora che segue il crepuscolo in un giorno autunnale. E questo, con quanto detto prima, dovrebbe dare un’idea.
L’iniziale “Kanyl-berras orkester” ha il suo bell’impatto burlone, sicuramente memore di Primus e Frank Zappa. Va citata anche la title-track, con la sua fase centrale che vira verso la “quiete” prima di riprendere a spron battuto. Particolare fin dal nome la bonus finale, “Mysk och svett, brännvin och röda nackar”, registrata in un altro studio (tutte le altre sono state incise in quello personale di Thorén nel 2014); qui, infatti, Tony suona anche la batteria e tutto ha il sapore di grezza ed accennata psichedelia. E già che ci siamo, riportiamo anche l’assolo di chitarra ad opera di Jonsson su “Dr. Schitzos mekaniska mackpär”.
Come detto dai due diretti interessati, il loro per il momento è più che altro uno studio-project. L’EP può essere ascoltato online sul loro sito, in attesa di un album vero e proprio che metta in luce delle composizioni maggiormente articolate.



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Michele Merenda

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