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TANTRA |
Holocausto |
EMI |
1979 (Musea 2002) |
POR |
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Dopo la ristampa del lavoro di esordio di questa band portoghese, ecco giunto l'appuntamento con quella del secondo album. "Holocausto" contiene tre quarti d'ora di progressive di alta scuola, con le giuste inflessioni latine dettate dalla patria dei musicisti e dal cantato in madrelingua. Il cd inizia con la canzone "OM", aperta da suoni space che prorompono, dopo 2 minuti, in un jazz-rock dai ritmi sostenuti che, con cambi di tempo e l'entrata della parte cantata, diventa pių melodico e tranquillo fino al finale nuovamente tirato. Grandissimo brano č "Holocausto/O ultimo raio do astro rei" con i suoi 10 minuti in cui le inflessioni jazz della band si uniscono ad un sound maggiormente romantico/sinfonico (a partire dal coro maschile iniziale) di grande effetto, specie nei complessi passaggi strumentali che portano ad un finale esaltante: dopo un bel guitar solo, un po' alla Howe, un po' alla Fripp, il basso introduce un indovinato riff ripreso dalla chitarra, poi, su ritmi sempre vivaci, si inserisce il clarinetto ed iniziano inseguimenti da brivido tra i vari strumenti, fino alla eccitante conclusione. La breve "Zephyrus", impreziosita dal sitar, segue un andamento pių jazzato che si accentua ulteriormente in "Talismã", quasi 9 minuti di sfrenato jazz-rock tecnico, addolcito dalle melodie vocali. Con la quinta traccia "Ara" siamo vicini a territori pių romantici, a cavallo tra Eloy e Genesis, mentre la conclusiva "Ji" abbina nuovamente tecnicismi strumentali e sound latino. Un album davvero eccellente, consigliato sia agli amanti del prog sinfonico che a quelli che prediligono il jazz-rock.
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Peppe Di Spirito
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