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TEKNICOLOR |
LNA's Dream |
Musea |
1999 |
FRA |
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Non trovo altro termine che musica moderna, per descrivere quest'album. Si tratta di una vera e propria sinfonia che media suoni classici e campionamenti digitali. Inizialmente si può avere l'impressione che le composizioni siano elaborate da un computer perché il suono è molto asciutto e privo di strumentazione elettrica come chitarra, basso etc. Non si tratta comunque di atmosfera fredda o piatta ma sembrerebbe un'ipotetica colonna sonora dal taglio molto moderno. Chi ha ascoltato simili progetti dalle mani di Pat Metheny può farsi un'idea. Anche l'utilizzo di pianoforti digitali alla Lyle Mays e le varie orchestrazioni ci portano alla mente ampi scenari. Spazi indefiniti, giustamente creati a libera interpretazione emotiva. Un piccolo sogno ad occhi aperti che va al di la del progressive sia come struttura che come mentalità. Voci e suoni descrivono il procede di questa scia musicale rendendo l'album privo di tracce definite ma un collage di sospiri.
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Gerald Crich
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