Ristampa molto interessante di quest'ottimo album, realizzato nel 1976 dai Troya, quartetto che può essere annoverato tra i migliori esponenti della scena tedesca di estrazione sinfonico-romantica. In poco più di mezz'ora il gruppo mette in mostra le proprie capacità, offrendo un progressive che denota ampio utilizzo dell'organo, su cui si inseriscono gli ottimi interventi della chitarra elettrica. Si manifesta anche una certa alternanza tra momenti rock, con ritmiche aggressive, e situazioni più distese e classicheggianti, con le tastiere a dominare la scena. Queste caratteristiche possono permettere un accostamento alla musica delle bands connazionali che si rifacevano comunque all'esperienza inglese, vedi Jane, Novalis, Mammut e Wallenstein; senza disdegnare un paragone con gli eccellenti Epidaurus nelle parti più sinfoniche e keyboards-oriented. Insomma, un album di indubbio "fascino seventies" che sarà sicuramente apprezzatissimo dagli amanti delle vecchie sonorità.