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THETA |
Seeds of the dream |
Musea |
2000 |
JAP |
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Non si può negare che questo disco abbia il suo fascino, dato dalla delicatezza delle sue sonorità, dalla ricercatezza degli arrangiamenti, dal sapiente utilizzo di strumenti come flauto e violino che non prendono quasi mai il sopravvento ma si inseriscono discretamente negli anfratti delle 9 canzoni di questo cd. Parliamo anche dei begli arpeggi di chitarra acustica o degli inserti di pianoforte; tutto ciò contribuisce a costruire un disco che, ascoltato in un momento di rilassatezza può riuscire ad entrare veramente nell'anima dell'ascoltatore e a farla vibrare sulla stessa lunghezza d'onda, senza strappi o dissonanze. Resta tuttavia da dire sul cantato, irrimediabilmente, inesorabilmente e tipicamente giapponese, con quel tipico cantato femminile che tanti temono come la peste. Purtroppo questo non è un fattore da poco, e può rappresentare una grossa remora per l'acquisto (a onor del vero, pur non apprezzando particolarmente questo tipo di cantato, posso dire che ho sentito molto di peggio...).
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Alberto Nucci
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