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TRETTIOÅRIGA KRIGET |
Glorious war - Recordings from 1970-1971 |
Mellotronen |
2004 |
SVE |
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Prog svedese? Non si limita certo ad Anglagard, Anekdoten e Landberk come forse possono credere le persone avvicinatesi a simili sonorità solo all’inizio dello scorso decennio. Come un po’ tutte le nazioni europee (e non solo), la Svezia vanta una tradizione progressive che risale agli anni ’70, quando grandissimi artisti quali Bo Hansson, Kaipa, Kvartetten Som Sprangde, Samla Mammas Manna, Solar Plexus, Flasket Brinner, Kebnekajse, Ragnarök, ecc. realizzavano splendidi dischi ben noti ai cultori. Tra i gruppi di quel periodo un nome da non dimenticare è quello dei Trettioåriga Kriget (che significa “Guerra dei Trenta Anni”), gruppo autore di alcuni interessanti lavori e che negli anni recenti si sta facendo nuovamente valere grazie ad un ben più che dignitoso ritorno sulle scene.
Il cd oggetto della recensione, intitolato “Glorius war” ci porta alle radici della band, poiché contiene vecchie registrazioni risalenti al periodo tra la fine del 1970 e l’inizio del 1971 (ma nessuna casa discografica fu interessata a pubblicare il disco all’epoca), diversi anni prima del loro esordio datato 1974. Ed è sorprendente notare come in queste session di ragazzi giovanissimi si possa ascoltare una musica già così matura e personale. Basterebbe la lunghissima “Konserten” a far capire di cosa erano in grado i Trettioåriga Kriget, capaci di creare una composizione in cui si alternano magistralmente momenti di solo piano di puro stampo classicheggiante ed improvvisi interventi dell’intero gruppo, dove spiccano una chitarra sufficientemente tagliente, l’organo romantico, il suono agile di due batterie ed un evocativo cantato con il testo che si ispira al primo album dei Black Sabbath. Insomma, già questa traccia ci fa chiaramente capire come non solo in Gran Bretagna si cercasse di coniugare il rock e la musica classica; ma non finisce certo qui, visto che anche gli altri brani presenti in questo cd sono di ottima fattura: “Intro”, i due “Ontro” e “Outtro” (tutti molto brevi) ci fanno ascoltare nervosismi chitarristici derivanti dall’improvvisazione e che sembrano quasi collegarsi a certe soluzioni frippiane che i King Crimson cominciano ad adottare con “Saillor’s tale”; “Assimilations” è molto suggestiva con le sue accelerazioni e cambi di tempo; “Thirty Years War” fa avvicinare rock e tradizione svedese con melodie abbastanza allegre ed orecchiabili e curiosi spunti strumentali; mentre le tre parti di “From your streets” compongono l’altra pièce de resistence dell’album (diciassette minuti), nelle cui sonorità elettroacustiche si ravvisano influenze dei primi Crimson, nenie psichedeliche à la Pink Floyd e molta improvvisazione.
Custodito in una confezione digipack e con un bel libretto ricco di foto e di note scritte dal chitarrista e paroliere Olle Thörnvall, “Glorius war” è un cd da considerare di grande valore, storico quanto artistico (nonostante una qualità del suono comprensibilmente non ottimale).
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Peppe Di Spirito
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