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TISARIS |
What's beyond? |
P.R.W. |
1992 |
BRA |
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I Tisaris sono riusciti a strappare numerosi consensi con questa loro opera d'esordio; non sono stati in pochi a definire il gruppo come una delle autentiche rivelazioni dell'anno. Da parte mia dovrei sinceramente sforzarmi per definire "What's beyond?" un acquisto da non perdere assolutamente. Riconosco la sua qualità, ma mi sentirei disonesto se vi dicessi che esso è del tutto esente da difetti. Intendiamoci, con ogni probabilità la musica di questo quintetto brasiliano, un po' a metà strada tra il new prog inglese e il rock dei seventies (con un occhio di riguardo a Genesis e soprattutto Pink Floyd) piacerà a molti. Io stesso, e ciò è sicuramente un punto a favore dei Tisaris, mi trovo ad inserire spesso il dischetto nel mio lettore, la qual cosa dimostra come questo "What's beyond?" sia effettivamente un prodotto piacevole da ascoltarsi. Ma, come dicevo, alcuni difetti mi sembrano abbastanza evidenti, a cominciare dalla non eccelsa qualità di alcune composizioni, in particolare di quelle poste nella seconda parte dell'opera. Il che, se si considera che il CD dura la bellezza di 70 minuti, finisce con lo sminuire il valore globale dell'album che vice di splendidi momenti; si potrebbe quasi dire che, paradossalmente, qualche esclusione ne avrebbe innalzato il livello complessivo, risparmiando nel contempo all'ascoltatore qualche distrazione di troppo. A ciò va aggiunta qualche somiglianza eccessiva tra i vari brani (per non parlare di quando gli stessi ricordano composizioni di altri artisti: ascoltando l'intro di "The reflection" si corre il rischio di scambiarla con "Wonderful tonight" di Eric Clapton), testimonianza questa del fatto che i Tisaris hanno forse bisogno di maturare ancora un po' come arrangiatori.
Non vorrei comunque che queste mie affermazioni mettessero in cattiva luce l'operato di questi ragazzi brasiliani, che rimane onesto ed apprezzabile. La mia critica, che probabilmente non giungerà neanche alle orecchie del gruppo, vuol essere in primo luogo costruttiva e volta a stimolare miglioramenti in una band che, con brani come "Animae", "A sinner", "Elegy to Magdalene" e la stessa "The reflection", dimostra davvero di avere dei numeri. Io attendo fiducioso nuovi segnali da parte dei Tisaris.
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Riccardo Maranghi
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