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Nel suo libro "Scented gardens of the mind", Dag Erik Asbjornsen riesce a dare una giusta definizione della musica degli svedesi Trettioåriga Kriget, equiparandola ad una sorta di ideale mix di Uriah Heep e King Crimson. Infatti, si denota, dall'ascolto dei primi due album di questa notevole band, una certa robustezza di fondo, con ritmiche sufficientemente indiavolate, una chitarra dalla timbrica particolare in primo piano, sprazzi non distanti da un aggressivo jazz-rock, un connubio perfetto di cuore, forza e cervello ed un cantante molto bravo, in grado di esprimersi al meglio sia nei momenti pių duri che in quelli pių tranquilli. Questa formazione puō essere tranquillamente considerata uno dei punti di riferimento imprescindibili della scena svedese, perché, a dispetto delle influenze citate, vive di luce propria con una proposta musicale dalla quale emergono classe e personalitā. Un prog di eccellente qualitā, quindi, per merito di composizioni affascinanti, condite da accelerazioni improvvise e brusche frenate che portano una calma venata di distensione dopo passaggi di rock tirato. Alcune di queste meritano una citazione speciale, vedi "Kaledoniska orogenesen" (dalla coinvolgenti convulsioni chitarristiche), "Ur djupen" (frenetica, eppure raffinata, con una bella prova del cantante Robert Zima, che si cimenta in vocalizzi da brivido) e "Handlingens skugga" presenti sull'omonimo primo album; oppure, da "Krigssång", la title-track (bucolica all'inizio, poi pių maestosa), la dolce e poetica "Jag och jag och 'jag'" (dalle sonoritā acustiche), la strumentale "Murar" con le sue evoluzioni e "Krigssång II", suite di diciassette minuti molto suggestiva e seducente nei suoi break continui (e con tanto di mellotron). Dinamiche fantasiose per merito di passaggi semiacustici, una freschezza compositiva che traspare minuto dopo minuto ed esecuzioni ineccepibili per merito di discrete doti tecniche sono altre caratteristiche di questi musicisti sanguigni attivi negli anni '70, ma tornati anche di recente alla ribalta. Ricordiamo, infatti, che la Mellotronen ha pubblicato nel 2004 il nuovo album dei Trettioåriga Kriget, pių un cd contenente materiale inedito risalente al periodo che precedeva il debutto discografico del gruppo. Ora sono uscite le ristampe dei primi due lavori, oggetto della recensione; anche queste sono confezionate in dei bei digipack apribili in tre parti, contenenti dei booklet ricchi di informazioni e che offrono tre bonus track per cd, sempre risalenti ai seventies.
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