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TWELFTH NIGHT Art & illusion Music For Nations 1984 (Cyclops 2003) UK

Il periodo a cavallo dell'abbandono di Geoff Mann rappresentò l'apice della popolarità per I Twelfth Night. I tutto esaurito al Marquee fioccavano e le critiche positive si susseguivano sulla stampa specializzata; la band cavalcava quest'onda di notorietà consapevole della propria forza ma anche del problema che l'abbandono di una figura carismatica come Geoff comportava. Il sostituto venne immediatamente trovato in Andy Sears, cantante dalla presenza senza dubbio meno istrionica ma dal timbro vocale adatto alla musica verso cui la band aveva deciso di muoversi con decisione. Apparentemente ignari del fatto che le atmosfere spesso stravaganti, i lunghi brani cui si sposavano le liriche di Geoff e l'essere Progressive senza assomigliare tutto sommato a nessuno rappresentavano, assieme al magnetismo dello stesso Geoff, il motivo di questa popolarità, i quattro sembravano infatti aver deciso di spostare la propria musica verso territori più accessibili ed in linea coi tempi. Le sonorità new wave non erano una novità per loro, ma il nuovo materiale andava decisamente in questa direzione, pur mantenendo comunque parte delle proprie prerogative.
Per presentare ai propri fans questa nuova faccia del gruppo ed anche il nuovo cantante, già pochi mesi dopo l'uscita di "Live and let live" venne pubblicato "Art & illusion", un mini LP contenente 5 brani. Non tutti sono nuovi e composti per l'occasione: "C.R.A.B." faceva parte del repertorio già da diversi anni, avendo attraversato vari cambiamenti, sia musicali che di titolo; la title-track era già stata composta ancora con Geoff Mann nel gruppo. Le composizioni, come detto, si muovono tutte su territori accessibili ed orecchiabili: i due brani d'apertura ("Counterpoint" e la ricordata title-track) sono canzoni trascinanti che invitano a ballare e scatenarsi; "C.R.A.B." è uno strumentale dalle atmosfere psichedeliche; "Kings & queens" è un brano dalle tipiche sonorità new wave e la conclusiva "First new day" un lento d'atmosfera che chiude il mini album con una gradevole nota delicata. "Art & illusion" è un album che rimane sempre tra i preferiti da parte dei fans dei Twelfth Night, tutto sommato. Difficilmente ha le capacità per attrarre nuovi fans di questo gruppo ma esso risulta comunque più che apprezzabile. Andy Sears, per le ragioni esposte in precedenza, se la cava egregiamente: una scelta, se non azzeccata, almeno coerente.
Ma la parte interessante di questa ristampa non finisce qui: oltre ai 5 brani originari, sono state incluse ben 7 bonus tracks. Cominciamo con la prima versione di "Blue powder monkey", brano che, opportunamente rovinato, entrerà a far parte dell'ultimo album del gruppo. Si continua con "Blondon fair", una canzone con già alcuni anni (e due altri titoli: "Not on the map" e "Deep in the heartland") alle spalle, tanto da rappresentare un punto fermo durante i concerti con Geoff Mann. La versione qui presentata è quella in pratica inclusa in un singolo successivo, notevolmente rallentata rispetto alle versioni precedenti. Segue "Take a look", il brano che rappresenta l'unico motivo decente per acquistare l'album del 1987 (e la sua inclusione qui, anche se in versione leggermente diversa, mi fa presagire che questo non verrà ristampato... poco male): oltre 11 minuti dei migliori Twelfth Night. Le versioni alternate di "Counterpoint", "C.R.A.B.", "Kings & queens" e "Take a look" (quest'ultima notevolmente accorciata) sono interessanti ma lasciano il tempo che trovano, tutto sommato. L'album, dai suoi originari 25 minuti, arriva a durare 71 minuti; una manna per i fans ancora numerosi di questa band ma un acquisto da ponderare e rimandare per chi non li conoscesse. Prima di questo è senz'altro da preferire l'acquisto di tutti i lavori precedenti, cominciando da "Fact and fiction" magari.
Nel booklet sono incluse tutte le liriche nonché -Udite! Udite!- dei commenti da parte di Andy Sears, che finalmente prende la parola.

 

Alberto Nucci

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