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TIN SCRIBBLE |
Children of Saturn |
autoprod. |
2005 |
USA |
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Dopo lo scioglimento degli House of Usher, il bassista Mark Jardine e il chitarrista-cantante Michael Allen Moore iniziano a lavorare ad un nuovo progetto musicale che culmina con il recente debutto dei Tin Scribble. "Children of Saturn", album con cui esordisce questo nuovo ensemble, è un prodotto abbastanza particolare e difficile da descrivere. I due musicisti succitati, coadiuvati da altri tre colleghi puntano su una musica molto oscura, in cui è arduo individuare particolari riferimenti al progressive come comunemente inteso. Più sostanza che forma, quindi; il che è un dato di partenza positivo. I suoni a volte sono molto d'atmosfera (provate ad immaginare i Pink Floyd in una veste molto dark), ma il più delle volte sono abbastanza aggressivi, con punte di energia che possono ricordare i classici dell'hard rock e slanci particolarmente cupi à la Type O Negative, o anche con una ricercatezza moderna più vicina ai Tool. E' la chitarra a guidare i quattordici brani di questo cd, con un fare visionario che impressiona favorevolmente. In un'ora di musica si possono ascoltare spunti brillanti, ma anche qualche caduta di tono (derivanti soprattutto da un'ossessività di fondo un po' troppo ricercata, al punto che a volte sembra "sbattuta in faccia" all'ascoltatore con poca naturalezza) che non permette di dare un giudizio finale del tutto positivo. Le basi per fare bene ci sono, le idee non mancano affatto, esponendole in maniera più convincente, i Tin Scribble potranno catturare facilmente l'attenzione di chi ama un sound robusto ed al contempo buio.
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Peppe Di Spirito
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