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Il 20 febbraio del 1990, i Tangerine Dream diedero uno storico concerto per celebrare, davanti ad una folla oceanica, la caduta del muro di Berlino. Finalmente, dopo tantissimi anni in cui era circolato solo in versione bootleg, quella superba esibizione esce su CD. Si tratta, tra l'altro, dell'ultima vera prova del gruppo, che, da allora, virò verso una scialba e deludente forma di dance sofisticata, con influenze smooth jazz. All'epoca, la band tedesca comprendeva solo più Edgar Froese dei membri fondatori. Accanto a lui, il vero depositario del marchio TD, erano il figlio Jerome (tastiere, chitarra), il grande Paul Haslinger (synth, programmi) e la bella Linda Spa (sax), assistiti negli ultimi quattro pezzi dal secondo sassofonista Hubert Waldner. Oltre ottomila persone applaudirono questi 79 minuti di musica. Quindici in tutto i brani, tratti, per lo più, dagli ultimi due lavori in studio - il bellissimo "Optical Race" (1988) e il più rockeggiante "Lily on the Beach" (1989) - e da colonne sonore, come quella allora recente di "Miracle Mile" (1989). Tuttavia, sono numerosi gli inediti, che non potranno non stuzzicare l'interesse degli estimatori. I suoni sono limpidi e perfettamente registrati, come del resto nella tradizione dei TD. Il repertorio alterna saggiamente pezzi più ritmici e melodici con altri in cui le atmosfere si fanno plananti e dilatate. Invidiabile, nei vent'anni dalla fondazione, la sicurezza di Froese, al solito impegnato con chitarra e tastiere. Possiamo anche immaginare la sua emozione, nel suonare - lui nato a Berlino - nella parte appena liberata della città, nel cuore della Germani unificata. Ecco il perché del titolo scelto per questo compact. Apre "Marakesh", con i suoi accordi orientaleggianti, a cui fanno seguito "Atlas Eyes" e "Cat Scan", molto compatte, intervallate da "Gaudi Park". Un pezzo all'epoca criticato, ma in realtà notevole e sperimentale. Se "Teetering Scales" ci porta alle produzioni TD più legate all'ambient, le versioni dal vivo di "Nomad's Scale", "Longing for Cashba" e "Mount Shasta" sono ancora più misticheggianti che in studio. Pure "Daybreak of the River Spree" è molto soffusa, mente "Lily on the Beach" privilegia l'aspetto tastieristico e lascia in secondo piano la chitarra che la aveva contrassegnata nell'album omonimo. "Alaskan Summer", come si evince dal titolo, è glaciale nei toni. Le sonorità sono le stesse di un altro live, il famoso "Logos", registrato al Dominion di Londra nel 1982. "Long Island Sunset" ed in particolare "Berlin Summer Nights" sono infine una vera apoteosi. Entrano in punta di piedi, per circondare prima e conquistare poi chi ascolta. Più discutibile, invece, la scelta di inserire "Wall Street" ed "Hitchhiker's Point", due composizioni schematiche e prevedibili nel loro svolgimento e piuttosto scontate anche nella melodia guida. Una scelta in realtà inevitabile, visto che del concerto berlinese davanti alle ceneri del muro sono qui presenti tutti i brani, senza esclusione ed attaccati uno all'altro. Gli amanti del gruppo non si lascino scappare questo cd.
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